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Il nuovo regolamento per la tutela dei minori online in Regno Unito ha bloccato i post sulla guerra in Ucraina e Gaza Sono stati tra i primi contenuti online a essere oscurati dalle nuove regolamentazioni inglesi, prima di pornografia e video violenti.
L’assessore ai grandi eventi del comune di Roma sta facendo di tutto per portare gli Oasis in città Anche se al momento la reunion dei fratelli Gallagher non prevede l'Italia, Roma si è già fatta avanti con insistenza. 
La campagna pubblicitaria di Sydney Sweeney per American Eagle è sempre più un caso politico Dopo le polemiche sullo slogan scelto per accompagnare le foto a difendere l’attrice è intervenuta anche la Casa Bianca.
È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.
Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il 70 per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton, in Massachusetts, i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.

Musulmano o hipster? Una campagna contro gli stereotipi

23 Aprile 2018

Oggi come oggi è sempre più difficile distinguere chi porta la barba per seguire la moda e chi per altre ragioni. La barba la portano per ragioni religiose i musulmani praticanti, gli ebrei ortodossi, però la barba va anche di moda e infatti la portano un sacco di hipster (e, se è per quello, anche molta gente che hipster non è). Per combattere gli stereotipi legati all’aspetto esteriore, è nata una campagna pubblicitaria per le strade di Rotterdam, che mette a confronto una coppia di immagini di due uomini barbuti: uno hipster e l’altro musulmano. Ognuno dei due uomini viene fotografato vestito in due modi diversi, una volta con felpa, jeans e cappello, e un’altra con tunica e copricapo islamico. La sfida sta nel riconoscere chi porti la barba per religione e chi per moda.

Il progetto è iniziato nel 2014 su idea di Shirin Mirachor, che ha fotografato 24 coppie di uomini tra il Belgio e l’Olanda. In un video diffuso su Twitter da Al Jazeera Media Network vengono intervistati i protagonisti della campagna: hipster che raccontano di essere stati scambiati per musulmani, e viceversa. «La barba su un hipster può essere etichettata come progressiva, giovane, di tendenza. Invece, l’etichetta che mettono sulla barba dei musulmani è conservatrice, magari legata al terrorismo e alla paura», ha spiegato l’ideatrice nel video. «L’ho trovato interessante perché per me era la stessa cosa». Il progetto ha avuto un forte impatto simbolico, anche per via delle tantissime nazionalità (più di 170) che abitano Rotterdam.

A riflettere sugli stereotipi legati alla barba ci aveva provato anche Jimmy Kimmel l’anno scorso. Durante il suo programma serale aveva lanciato un intermezzo in cui invitava il pubblico a indovinare, a partire da un dettaglio facciale, se la persona inquadrata fosse hipster o Hasid (il termine indica una sotto-categoria degli ebrei ultra-ortodossi). Il lato interessante è che le due categorie non si escludono a vicenda: alcuni si presentavano come la combo “Hipsid”, insieme hipster e Hasid.

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