Hype ↓
05:08 martedì 2 dicembre 2025
È morto Tom Stoppard, sceneggiatore premio Oscar che ha reso Shakespeare pop Si è spento a ottantotto anni uno dei drammaturghi inglesi più amati del Novecento, che ha modernizzato Shakespeare al cinema e a teatro.
La Tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore delle pensioni che si era travestito da sua madre Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.
A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.

A Torino c’è la più importante collezione di arte contemporanea cinese del mondo

Al Castello di Rivoli, fino a giugno, una selezione delle opere raccolte a partire dalla fine degli anni Settanta dal pioniere del collezionismo Uli Sigg.

04 Marzo 2020

«Mentre il mondo si sforza di contenere il Coronavirus, noi nel campo della cultura stiamo facendo del nostro meglio per sostenere il massimo scambio culturale e la condivisione di idee e punti di vista», così Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli, commenta l’apertura della prima mostra in Italia dedicata alla più importante collezione di arte contemporanea cinese del mondo. In un periodo come questo, molto delicato per la Cina – e ora anche per l’Italia – l’esposizione delle opere della collezione di Uli Sigg assume un significato ancora più rilevante. Nel 2012, con una donazione di 1.450 opere della sua collezione al M+ Museum for Visual Arts di Hong Kong, che sarà parzialmente aperto al pubblico nel dicembre 2020, Sigg ha restituito alla Cina un’importante parte della sua storia culturale recente.

Collezionista pionieristico, Uli Sigg è stato il primo ad appassionarsi all’arte contemporanea cinese e a documentarne la rapida evoluzione dagli anni Ottanta a oggi, intercettando artisti come Ai Weiwei, oggi conosciuti in tutto il mondo. Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese (4 marzo – 21 giugno) offre un’occasione per approfondire la figura di un collezionista che si definisce più un “ricercatore”, uno studioso che ha sempre cercato di rispecchiare un sistema più ampio, coltivando un’ambizione enciclopedica, che mira a documentare l’evoluzione dell’arte cinese dalla fine degli anni Settanta. Un modo di collezionare che al gusto personale e alle motivazioni profonde accosta un’autentica vocazione di divulgazione culturale. Soltanto un anno fa, nel 2019, il Castello di Rivoli ha inaugurato la bellissima Collezione Cerruti, appartenuta a un altro affascinante collezionista, l’imprenditore Francesco Federico Cerruti (1922-2015): la mostra dedicata alle opere e alla figura di Uli Sigg rientra in questo percorso di approfondimento del collezionismo come forma d’arte, una pratica che rivela moltissimo delle opere, degli artisti e dei movimenti culturali ma anche delle persone che attraverso i decenni hanno lavorato per dare forma a questi preziosissimi archivi di memoria collettiva e personale.

Primo imprenditore a recarsi in Cina nel 1979 per la Schindler a seguito della dichiarazione della Open Door Policy, Sigg (Lucerna, 1946) ha intessuto relazioni economiche e stilato il modello per le imprese adottato dalla Cina, aprendo la porta agli investimenti. Nel corso degli anni Sigg ha intrecciato relazioni e amicizie con numerosi artisti, individuando nell’arte uno strumento speciale per conoscere in profondità la cultura cinese. Frequentando assiduamente le gallerie private e gli studi degli artisti, Sigg ha incoraggiato i percorsi creativi della Cina contemporanea, acquisendo direttamente circa 2500 opere d’arte di oltre 500 artisti.

Successivamente al periodo iniziale da imprenditore, dal 1979 ai primi anni ’90, Sigg tornò in Cina dal 1995 al 1998 come Ambasciatore svizzero per la Cina, Corea del Nord e Mongolia, promuovendo la conoscenza dell’arte cinese in ambito internazionale. Nel 1997 ha istituito il Chinese Contemporary Art Award, premio annuale destinato ad artisti contemporanei cinesi che vivono in Cina e che, attraverso il coinvolgimento di direttori e curatori internazionali nella giuria, ha contribuito alla successiva diffusione dell’arte cinese in molti musei nel mondo. Harald Szeemann, ad esempio, tra i giurati della prima edizione del premio, ha poi invitato 19 artisti cinesi alla Biennale di Venezia del 1999, esponendone per primo le opere in Europa, mentre Carolyn Christov-Bakargie, nella giuria nel 2012, incluse una serie di artisti cinesi a Kassel, nell’edizione di Documenta dello stesso anno.

Qi Zhilong, Untitled (portrait of a girl, green), 1998, Courtesy Sigg Collection

Shao Fan, Grandmother Rabbit, 2012, Courtesy Sigg Collection

Fang Lijun, Untitled (Portrait Uli Sigg), 2005, Courtesy M+ Sigg Collection

Mao Tongqiang, Archives (Archivi), 2011-2013, collezione Sigg, Veduta dell’installazione, foto Antonio Maniscalco

He Xiangyu, The Death of Marat (La morte di Marat), 2011, collezione Sigg, Veduta dell’installazione, foto di Antonio Maniscalco

Qiu Shi Hua, Untitled (No. 4) (Senza titolo – n. 4), 2002, collezione Sigg, Veduta dell’installazione, foto di Antonio Maniscalco

Sun Yuan & Peng Yu, One or All (Ash Column) (Uno o tutti – Colonna di cenere), 2007, collezione Sigg, Veduta dell’installazione, foto di Antonio Maniscalco

Shao Fan, Rabbit portrait Jiawu 1 (Ritratto di coniglio Jiawu 1), 2014, Hand-licking Rabbit No. 2 (Coniglio che si lecca la zampa n. 2), 2016, collezione Sigg, Veduta dell’installazione, foto di Antonio Maniscalco

Shao Fan, Chinese Cabbage (Cavolo cinese), 2011, Lohan with Long Eyebrows (Arhat con lunghe sopracciglia), collezione Sigg, veduta dell’installazione, foto di Antonio Maniscalco

Uli Sigg accanto a un’opera di Shao Fan (photo credits Karl-Heinz)

Tra le parti più interessanti della mostra c’è la sala iniziale, in cui sono allestite alcune tra le prime opere acquistate e solitamente installate presso la sua casa in Svizzera e alcuni tra i numerosissimi ritratti che gli artisti gli hanno dedicato. L’attenzione di Sigg nei confronti delle trasformazioni sociali e politiche che hanno attraversato la Cina negli ultimi decenni è rilevabile in più opere presenti in mostra, così come l’interesse nei confronti della ricca tradizione culturale e il confronto tra l’idea di Occidente e quella di Oriente. In concomitanza con l’inaugurazione della collezione Sigg viene presentata una nuova installazione di James Richards (Cardiff, 1983), concepita appositamente per le sale storiche del Castello di Rivoli e ispirata alla Stanza della Torre della Villa Cerruti e un progetto inedito del giovane artista italiano Renato Leotta (Torino, 1982). E a proposito della Fondazione Cerruti, il 4 marzo verrà inaugurata al Castello di Rivoli la mostra Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti, un nucleo di dipinti di Giorgio Morandi (Bologna, 1890 – 1964) che mostra la varietà di linguaggi pittorici di uno tra gli artisti più significativi ed espressivi di una interiorità particolare del Novecento. Le sue opere vengono accostate a quelle di Ettore Spalletti appartenenti alle Collezioni permanenti del Museo.

Articoli Suggeriti
Leggi anche ↓
È morto Tom Stoppard, sceneggiatore premio Oscar che ha reso Shakespeare pop

Noto al grande pubblico come vincitore di un Oscar e di un Golden Globe per la sceneggiatura di Shakespeare in Love.

A Sanremo tiferemo per Sayf

Padre italiano, madre tunisina, una vita tra Rapallo e Genova, non riesce a scegliere chi preferisce tra Bob Marley e Fabrizio De André, ma soprattutto è una delle più interessanti novità del rap italiano: la nostra intervista dal numero di Rivista Studio.

La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait

Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.

A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani

Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.

di Studio
I libri del mese

Cosa abbiamo letto a novembre in redazione.

La vita vera, istruzioni per l’uso

L'uso dei dispositivi, i social, l'intelligenza artificiale ci stanno allontanando dalla vita vera. Come fare allora a ritrovare una dimensione più umana? Un viaggio tra luddisti, nuove comunità e ispirazioni, nel nuovo numero di Rivista Studio.