Cose che succedono | Cinema

È morto Douglas Trumbull, genio degli effetti speciali

La notizia è arrivata subito dopo l’annuncio delle candidature agli Oscar 2022: è morto Douglas Trumbull, un pioniere nel campo degli effetti speciali cinematografici. Aveva 79 anni e negli ultimi due anni, come riporta Vulture, gli era stato diagnosticato un cancro e aveva sofferto un infarto. L’annuncio della morte è stato dalla figlia Amy, con un post pubblicato su Facebook. «Era un genio assoluto, un mago, il suo lascito all’industria del cinema e degli effetti speciali vivrà per decenni», si legge nel post. Il cinema, per Trumbull, era l’attività di famiglia: suo padre, infatti, Donald curò gli effetti speciali del Mago di Oz del 1939.

La carriera e la vita di Trumbull cambiarono in seguito all’incontro con Stanley Kubrick, che lo cercò dopo aver visto il cortometraggio To the moon and beyond, realizzato da Trumbull per l’Esposizione universale del 1964. Quattro anni dopo, i due lavorarono assieme a 2001: Odissea nello spazio, che (tra le tantissime altre cose) fu acclamato per l’uso di tecnologie molto innovative. Dopo 2001, Trumbull diventerà uno dei Vfx artist più apprezzati e cercati di Hollywood: tra i film ai quali darà il suo fondamentale contributo ci sono Incontri ravvicinati del terzo tipo, Star TrekBlade Runner The tree of life. Per i suoi contributi al genere fantascientifico, nel 2010 Trumbull fu introdotto nella Science Fiction Hall of Fame.

Anche se viene ricordato soprattutto per il suo lavoro nel campo degli effetti speciali, Trumbull è stato anche produttore e, soprattutto, regista. Ha diretto diversi cortometraggi e due lungometraggi: Silent running (che in Italia fu distribuito con un titolo non proprio fedelissimo all’originale, 2002: la seconda odissea) e Brainstorm – Generazione elettronicaSilent running fu il suo primo film da regista, una distopia fantascientifica che racconta una Terra in cui la flora è ormai quasi estinta e quel poco che ne rimane viene conservata in enormi cupole collegate a navi spaziali. Roger Ebert definì il film come la prova del fatto che Trumbull non era solo un genio degli effetti speciali ma anche un regista «intelligente, se non straordinario». Brainstorm – Generazione elettronica, invece, fu un film sfortunato: l’attrice Natalie Wood, infatti, morì durante un periodo di pausa delle riprese, quando le sue scene erano ormai quasi tutte girate. Le conseguenze del lutto portarono Trumbull a litigare con i produttori del film e a dichiarare di voler «abbandonare il cinema». Il film, poi, fu un flop al botteghino. Nonostante la produzione travagliatissima, Brainstorm divenne un piccolo classico tra gli appassionati di fantascienza, una delle opere che nella prima metà degli anni ’80 contribuirono alla diffusione del genere cyberpunk.