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20:39 mercoledì 24 settembre 2025
Per il suo nuovo videogioco horror Hideo Kojima ha collaborato con Jordan Peele Si intitola OD, ha un trailer molto bello e molto inquietante, e il solito cast hollywoodiano delle produzioni Kojima,
Un bergamasco è entrato nel Guinness dei primati in quanto possessore della più grande collezione di flyer di rave e discoteche del mondo Negli anni Marco Brusadelli ha raccolto 113.012 volantini, trasformando la sua casa in un museo dedicato alla «techno and house revolution»
L’Homeland Security americana ha pubblicato sui suoi social un video in cui paragona l’arrestare i migranti al catturare i Pokémon Con tanto di sigla e immagini tratte dall'anime dei Pokémon. Lo slogan, ovviamente, è "Gotta catch ‘em all".
Sono stati annunciati i sei romanzi finalisti del Booker Prize 2025 Adesso appuntamento al 10 novembre, giorno in cui scopriremo il vincitore di questa edizione del premio.
L’unico posto al mondo in cui esiste già una via Claudia Cardinale è Tunisi, la sua città natale L'attrice era nata e cresciuta a La Goulette, figlia di siciliani emigrati in Tunisia, Paese con il quale ha sempre mantenuto un rapporto affettivo molto forte.
Demi Moore è la protagonista di The Tiger, il cortometraggio che presenta la prima collezione Gucci di Demna Svelato ieri a Milano, diretto da Spike Jonze e Halina Reijn, con un cast degno di un film di Hollywood.
Trump ha fatto senza dubbio il più delirante discorso nella storia dell’Assemblea generale dell’Onu Se l'è presa con l'Unione europea, i migranti, la Palestina e per non farsi mancare niente anche con le stesse Nazioni unite.
La nuova serie del creatore di Adolescence parla dello scandalo del News of the World In The Hack, Jack Thorne racconta il caso delle intercettazioni illegali che portarono alla chiusura del giornale di Rupert Murdoch.

La più bella donna giapponese è una modella ucraina, secondo la giuria di Miss Giappone

26 Gennaio 2024

Non bastava aver assegnato il Premio Akutagawa – lo Strega giapponese – a un romanzo scritto con l’aiuto (il grosso aiuto, come abbiamo scritto qui) dell’intelligenza artificiale. Come se fosse in corso tra le giurie dei premi giapponesi una gara a chi prende la decisione più assurda, questa settimana i giudici del concorso di bellezza Miss Giappone hanno deciso di rilanciare e superare i colleghi letterati. Come riporta Cnn, quest’anno il premio di donna giapponese più bella è andato a Karolina Shiino, una modella ucraina. In realtà, definirla una modella ucraina è un’imprecisione: Shiino ha 26 anni, vive a Nagoya da quando ne aveva cinque, ha la cittadinanza giapponese e parla fluentemente la lingua. Ha partecipato al concorso, ha spiegato Shiino, perché ci teneva a «essere accettata». Ha detto che negli anni si è sentita esclusa a causa del suo aspetto e di sperare che vittoria del titolo di Miss Giappone aiuti a ridefinire il concetto di bellezza e di identità giapponese.

Il concorso annuale ha l’obiettivo di individuare la donna che meglio incarna la bellezza giapponese e il fatto che il titolo sia stato dato a un donna di origini europee ha aperto un dibattito sugli standard di bellezza del paese e su cosa voglia dire essere giapponese. Dibattito che, come spesso succede, ha trovato terreno fertile su X: da una parte c’è chi sostiene che a rendere legittima l’incoronazione di Shiino non sia solo il suo passaporto ma anche, e soprattutto, l’amore dimostrato dalla modella per il paese che l’ha adottata e la sua capacità di incarnarne il tipico «spirito di armonia»; dall’altra, i detrattori non rivedono nella contestata vincitrice l’espressione degli «standard di bellezza giapponese», a detta loro meglio rappresentati da ragazze giapponesi di nazionalità e di aspetto.In sua difesa, Shiino ha detto che «dopo tutto, viviamo nell’era della diversità – in cui la diversità è necessaria. Ci sono tante persone come me che sono preoccupate dello lo scarto tra il loro aspetto e la loro identità».

Il Giappone è un paese relativamente omogeneo dal punto di vista etnico che, negli ultimi anni, ha ammorbidito le proprie politiche in fatto immigrazione con l’obbiettivo di attrarre nuovi e giovani lavoratori che compensino una popolazione sempre più vecchia. Quello intorno all’identità nazionale è un discorso sempre scivoloso, ma per Ai Wada, organizzatrice del concorso di bellezza non ci sono dubbi rispetto alla legittimità della vittoria di Shiino. Wada ha argomentato la decisione della giura definendo Shiino «una donna giapponese umile e che lavora sodo, con un forte senso del rispetto del rispetto altrui»

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