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10:32 mercoledì 19 novembre 2025
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
A Buckingham Palace si terrà la più grande mostra di sempre sui vestiti della regina Elisabetta Si intitola Queen Elizabeth II: Her Life in Style, in esposizione ci saranno più di 200 vestiti. Apre il 10 aprile.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.

Michael Caine

Ritratto di Michael Caine, londinese Doc, in questi giorni nei cinema italiani con Batman - Il cavaliere oscuro.

03 Settembre 2012

«Ho capito che ero diventato famoso quando smisero di arrivarmi copioni già macchiati di caffé». Lo racconta Michael Caine nella sua autobiografia del 1992 – What’s It All About – fiero della gavetta: ruoli minuscoli, lavori da facchino, incarichi da sostituto a teatro (una volta, per Peter O’Toole: timoroso del confronto, pregava che l’attore non avesse il raffreddore). Il titolo viene dalla colonna sonora di Alfie, il film della svolta, nel 1966: era un biondo sciupafemmine di origine proletaria, poteva sfoderare il suo pesante accento cockney. Non era come oggi, quando prima si diventa star (magari con un film di vampiri), poi si impara a recitare. Figlio di un pescivendolo e di una donna delle pulizie, nato nel 1933 in un misero quartiere londinese, Maurice Micklewhite faceva il bagno nel catino ogni venerdì e con i razionamenti di guerra mangiava meglio che in tempo di pace. Scelse Caine come cognome d’arte perché gli era caduto l’occhio sul manifesto di Gli ammutinati del Caine.

Volle fare l’attore anche se tutto giocava contro di lui. Perfino gli occhiali da miope (i maligni sostengono che lo sguardo sexy fosse in realtà un problema di messa a fuoco). Dopo Alfie, recitò con Laurence Olivier in Gli insospettabili di Joseph Mankiewicz. Uno scrittore di gialli attira nella sua villa, piena di giocattoli meccanici e con giardino-labirinto, il parrucchiere italiano amante della moglie. Vuole ammazzarlo e uscirne indenne, contando sulla classe sociale e l’esperienza negli intrighi. Finirà in un massacro. Nel remake del 2007 diretto da Kenneth Branagh – con Michael Caine promosso giallista e Jude Law vittima designata – ha purtroppo messo le mani Harold Pinter. Per Caine, una vecchia conoscenza: quando studiava all’università di Brighton recitò un atto unico di Pinter. Veniva da un testo teatrale anche Trappola mortale di Sidney Lumet, altra storiaccia di rivalità tra commediografi datata 1982. È il secondo – e allora piuttosto chiacchierato: l’altro attore era Christopher Reeves, più noto come Superman – bacio tra maschi al cinema. Dieci anni prima, in Domenica maledetta domenica di John Schlesinger, il bisex Peter Finch baciava l’amante giovanotto Murray Head.

Con Vestito per uccidere di Brian De Palma vinse un Razzie, pernacchia d’oro da mettere vicino ai suoi due Oscar come attore non protagonista: per Hannah e le sue sorelle di Woody Allen e Le regole della casa del sidro, dal romanzo di John Irving. Ma da ex povero, sostiene che per girare un brutto film ti pagano quanto per girarne uno decente. Passò un momentaccio negli anni 90, ne uscì con l’aiuto dell’amico Jack Nicholson (Blood and Wine) e si riscattò alla grande con Un americano tranquillo tratto da Graham Greene. Per grazia ricevuta, nel 2010 scrisse un’altra autobiografia: The Elephant to Hollywood, con riferimento a Elephant and Castle, dove era nato anche Charlie Chaplin. Molto ben scritta anche questa, e in copertina non c’è traccia di ghost writer.
In X Y e Zi, dimenticato film di Brian Hutton, era sposato a una perfida Liz Taylor, che quando il ricco marito la tradisce controbatte seducendogli l’amante Susannah York. In Rita era un professore universitario alcolizzato che dava lezioni di letteratura a una parrucchiera londinese: il tipo di film in cui l’ingenua pensa che Of Human Bondage di William Somerset Maugham sia un manuale di sesso sadomaso. In Gambit – Grande furto al Semiramis complottava con Shirley MacLaine truccata da orientale per rubare una statua preziosa. Prima vediamo il furto come dovrebbe andare secondo i piani, poi la disastrosa realtà (tanti lo hanno saccheggiato senza ringraziare). In California Suite fa coppia con Maggie Smith e son scintille. Lei è un’attrice diretta in America dove forse prenderà l’Oscar, lui ha un debole per i camerieri carini. «Gli hai scritto il numero di telefono con il sedano sul burro», commenta acidamente, una trentina d’anni prima di Downton Abbey.

Con fiuto sopraffino, ha doppiato due film d’animazione – Cars 2 e Gnomeo e Giulietta – che stanno agli attori come la posta del cuore sta ai giornalisti: vuol dire che sei al top. È il maggiordomo di Batman in The Dark Night Rises di Christopher Nolan. E ancora una volta ricorderemo il consiglio che gli diede la mamma: «Prendi esempio dalla papera. Tranquillo in superficie, ma per tenerti a galla agita le zampette».

Articolo tratto dal numero 9 di Studio

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