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Il New York Times dice che Giorgia Meloni si ispira a Tolkien come fosse un autore sacro

In queste settimane di campagna elettorale moltissimi giornali stranieri hanno raccontato l’ascesa di Giorgia Meloni, da giovanissima ministra nei governi di Silvio Berlusconi a leader di un piccolo partito erede del Movimento Sociale Italiano a prossima, probabile, Presidente del Consiglio. Anche il New York Times ha dedicato un profilo a Meloni, raccontandone un aspetto piuttosto peculiare: l’influenza che Tolkien e Il Signore degli Anelli hanno esercitato su di lei. «Giorgia Meloni, la leader della destra radicale che probabilmente sarà la prossima Prima ministra italiana, si divertiva a travestirsi da hobbit», inizia così il pezzo firmato da Jason Horowitz, un racconto non solo della passione di Meloni per le opere di Tolkien ma dell’importanza che l’immaginario fantasy ha avuto per generazioni di giovani di destra, alla ricerca di riferimenti nuovi, lontani dalle citazioni mussoliniane e dalle fiamme tricolori dei loro genitori.

Horowitz racconta l’iniziativa dei Campi Hobbit, raduni in cui i giovani di destra si ritrovavano e usavano i simboli del Signore degli Anelli per per costruire una nuova mitologia di destra, libera dai segni del fascismo e del post-fascismo. Nel suo pezzo, Horowitz descrive Meloni – che ai Campi Hobbit ha partecipato – come ultima erede di questa tradizione. Più che un’appassionata, una vera e propria fedele tolkeniana: «Non considero Il Signore degli Anelli un libro fantasy», ha detto in passato. Nel pezzo del Nyt si spiega perché l’universo fantasy, e in particolare quello tolkeniano, abbiano esercitato un’influenza così forte sui giovani della destra italiana: si indentificavano «con gli abitanti della Terra di Mezzo, in lotta contro draghi, orsi e altre creature leggendarie», per proteggere una patria fondata su valori antichi e tradizioni millenarie.

Quando aveva poco più di vent’anni, Meloni frequentava le chat online con il nickname di Khy-ri, descrivendosi come «il piccolo drago dell’undernet italiana». La passione per il fantasy ha continuato a far parte della sua vita politica anche dopo la fine dell’esperienza dei Campi Hobbit, dopo la trasformazione dell’Msi in Alleanza Nazionale, dopo l’abbandono di An e la fondazione di Fratelli d’Italia. Il più importante evento politico organizzato dal partito di Meloni si chiama Atreju, come il protagonista della Storia infinita, un altro rimando alla narrativa fantasy. Nel 2008, poi, si scoprì che nel suo ufficio da ministro della Gioventù aveva una statua di Gandalf, lo stregone protagonista della saga dell’anello tolkeniana. Nel 2019 Meloni raccontò anche la sua passione per Capitan Harlock, protagonista dell’omonimo manga e anime, un altro personaggio-simbolo della “nuova destra” italiana. A quanto pare, nemmeno la campagna elettorale è riuscita a distrarre Meloni dalla sua passione per il fantasy: in una recente intervista, si sarebbe lamentata che i tantissimi impegni dell’ultimo mese le hanno impedito di seguire Gli anelli del potere, la serie Amazon che racconta gli eventi avvenuti nella Terra di Mezzo duemila anni prima di quelli raccontati da Tolkien e da Peter Jackson nelle loro opere letterarie e cinematografiche.