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08:19 martedì 16 settembre 2025
A Lampedusa sono arrivati tre immigrati palestinesi a bordo di una moto d’acqua I tre hanno usato ChatGPT per pianificare la rocambolesca fuga verso l’Europa, seminando le motovedette tunisine per arrivare in Italia.
Il concerto in Vaticano per il compleanno del Papa è stato uno degli show più assurdi di sempre La collabo Bocelli-Pharrell, i Clipse primi rapper a esibirsi in Vaticano, i droni del fratello di Musk, lo streaming su Disney+ e la diretta su Tv2000: è successo davvero.
L’ultima tappa della Vuelta di Spagna è stata annullata perché 100 mila manifestanti pro Palestina hanno invaso le strade A causa delle proteste non c'è stata nessuna cerimonia di premiazione, niente passerella finale e né festeggiamenti ufficiali.
Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.
Non se lo aspettava nessuno ma quest’anno agli Emmy è andato tutto per il verso giusto Adolescence, The Pitt, Hacks, The Studio, Severance: tutte le serie più amate e discusse dell'anno hanno vinto.
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.

Difendere la democrazia su Marte

Se l'umanità colonizzasse un altro pianeta, quale forma di governo si dovrebbe adottare? Un gruppo di ricercatori ne discute seriamente.

26 Giugno 2015

Negli ultimi mesi si è discusso molto della missione Mars One, che nel 2024 dovrebbe mandare un team di volontari su Marte per cominciare una lenta colonizzazione del pianeta rosso. L’operazione, creata da una società non profit olandese, ha affascinato molte persone, e un enorme numero di candidati si è offerto di fare quello che si presenta come il viaggio di sola andata più lungo (e pericoloso) della storia. I mesi hanno portato nuove informazioni e un buon numero di correzioni all’idea originale, mettendo in serio dubbio la possibilità del tutto. Per esempio, Mars One ha svelato un piccolo dettaglio: il numero di volontari totale non è 200.000 ma “solo” 4.000. Attorno al viaggio spaziale oggi c’è più cautela.

Mars One potrebbe quindi rimanere solo un’idea, un folle progetto, ma il dubbio rimane: quando manderemo coloni su altri pianeti – perché lo faremo, giusto? – quale tipo di organizzazione sociale svilupperanno? E spingendoci in un futuro più lontano, in cui scienziati e volontari sono già arrivati a destinazione e qualcuno ha fatto figli facendo ingrandendo la colonia al punto da trasformarla in una vera e propria società, come reggerebbe il sistema democratico “terrestre” (o meglio: occidentale e novecentesco) le estreme condizioni marziane?

Da tre anni la British Interplanetary Society londinese organizza convegni in cui si discute appunto di politica e giurisprudenza extraterrestre: tutti temi essenziali per la fase 2 dell’esplorazione spaziale, lo sappiamo dalla letteratura e dal cinema di fantascienza. L’edizione dello scorso anno era dedicata alla redazione di una Costituzione Universale per gli Umani nello spazio, un tema discusso da trenta scienziati, ricercatori e intellettuali preoccupati «dal numero crescente di nazioni con un programma spaziale», a cui negli ultimi anni si sono aggiunte compagnie private come SpaceX di Elon Musk. Temi come le libertà personali sono basilari e, pur con inimmaginabili difficoltà, possono essere esportati altrove; secondo l’astrofisico Charles Cockell, però, «ci sono problematiche sullo spazio che sono completamente diverse da quelle legate alla Terra, in particolare la questione di chi controlla l’ossigeno».

Ed è subito distopia galattica. Sono infatti preoccupazioni rilevanti, quelle del Bis, anche perché se c’è una cosa che decenni di letteratura e cinema di fantascienza c’hanno insegnato è che quando gli umani si muovono dalla Terra si portano con loro molti problemi. Problemi politici, che su Star Trek vengono risolti dalla Federazione, su Star Wars dalla tirannia dell’Impero; ma anche solo psicologici, a causa dell’estremo isolamento e di una condizione di nostalgia inedita. Basti pensare a Solaris, che affronta anche il tema dell’inaspettato, dell’alieno, della natura folle e incontrollata così distante da quella di casa, o ai racconti di Robert Sheckley, in cui il nemico dell’uomo rimane sempre l’uomo, anche a galassie di distanza dalla vecchia terra.

Scientists Simulate Mars In Utah Desert

Per questo uno dei diritti fondamentali dell’esploratore di mondi sancito nel 2014 nel convegno è stato the right to leave, il diritto ad andarsene, tornare a casa. Una questione spinosa perché da applicare a un luogo senza ossigeno – e ancora: chi lo controlla? – e di probabile gestione privata, in cui i soggetti sono dipendenti e non cittadini.

Nell’edizione di questo anno, tenutasi a Londra in questi giorni, lo scenario apocalittico è continuato con un secondo capitolo macchiavellico: cosa fare se in una colonia extraterrestre scoppiasse una rivoluzione o un colpo di Stato? Anche in questo caso, il controllo dell’ossigeno occupa un ruolo fondamentale: qualunque cospiratore o rivoluzionario dovrebbe monopolizzare l’aria respirabile per riuscire nell’intento; quello che fa Immortal Joe con l’acqua sull’ultimo Mad Max: controlla la risorsa principale e il potere verrà da sé. Le conseguenze sono però enormemente tragiche: ogni missione spaziale costa miliardi di dollari e la costruzione di una base per umani su Marte, per esempio, è un processo fragile. E se una rivolta dovesse portare ad atti vandalismo contro gli apparecchi di depressurizzazione della base? Tutti i coloni morirebbero e la base sarebbe perduta.

La Bis ha quindi lavorato sulla prevenzione dei disordini e sulla gestione illuminata del dissenso, stilando il regolamento-base per dei «mezzi di opposizione non violenta al governo [locale] simili ai sindacati terrestri» e «un sistema di informazione libera e trasparente». Mettere il cittadino marziano al centro della società facendolo sentire protagonista, attivo e ascoltato poiché «quando blocchi la libertà di stampa in un ambiente extraterrestre, cominciamo i guai», ha detto Cockell a Bbc Future. Quello del Bsi è un ragionamento idealista ed estremamente progressista, secondo cui non ci può essere terraforming di Marte senza un Carta dei diritti fondamentali per gli umani, necessaria per evitare il caos.

L’iniziativa dell’ente inglese sembra essere in armonia con la bandiera della Terra proposta qualche settimana fa dallo studente norvegese Oskar Pernefeldt con il fine di dare un simbolo universale per il Grande Momento, quello in cui ci trasferiremo altrove. A quel punto dovremo davvero essere capaci di esportare la democrazia: ad oggi, abbiamo un abbozzo di Costituzione e una bandiera.

Immagini: scienziati simulano la vita su Marte nel deserto dello Utah. (Nasa/Getty images)
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