Debutterà a giugno, a Parigi, durante la settimana di moda maschile.
Maria Grazia Chiuri lascia la direzione creativa di Dior

A due giorni dalla collezione Cruise 2026 presentata a Roma, Maria Grazia Chiuri e Dior si separano. Lo annuncia con un comunicato alla stampa il brand stesso, dopo che nell’ultimo anno le voci di una separazione tra la stilista romana e la Maison francese si erano fatte sempre più insistenti. Chiuri, la prima donna a guidare il marchio fondato da Monsieur Dior, lascia la sua posizione di Direttrice creativa delle collezioni Haute Couture, Ready-to-wear e Accessori, ruolo che aveva iniziato nel 2016 dopo la co-direzione creativa di Valentino con Pierpaolo Piccioli (da poco arrivato a capo di Balenciaga). Delphine Arnault, Presidente e Amministratore Delegato di Christian Dior Couture, ha detto: «Esprimo i miei più sentiti ringraziamenti a Maria Grazia Chiuri, che, dal suo arrivo in Dior, ha svolto un lavoro straordinario con una stimolante prospettiva femminista e una creatività eccezionale, il tutto permeato dallo spirito di Monsieur Dior, che le ha permesso di disegnare collezioni di grande prestigio. Ha scritto un capitolo chiave nella storia di Christian Dior, contribuendo in modo significativo alla sua straordinaria crescita ed essendo la prima donna a guidare la creazione delle collezioni donna».
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Sempre nella nota ufficiale, e sul suo profilo Instagram, queste le parole di Chiuri: «Dopo nove anni, lascio Dior, felicissima di aver ricevuto questa straordinaria opportunità. Vorrei ringraziare Monsieur Arnault per la fiducia accordatami e Delphine per il suo supporto. Sono particolarmente grata per il lavoro svolto dai miei team e dagli Atelier. Il loro talento e la loro competenza mi hanno permesso di realizzare la mia visione di una moda femminile impegnata, in stretto dialogo con diverse generazioni di artiste. Insieme, abbiamo scritto un capitolo di grande impatto di cui sono immensamente orgogliosa». Lo scorso aprile, Jonathan Anderson era stato nominato Direttore creativo di Dior Men, dopo l’uscita di Kim Jones lo scorso gennaio. Quella di Chiuri è stata una direzione creativa incredibilmente di successo: nonostante le critiche spesso non benevole (come spesso accade alle designer donne), la stilista italiana è riuscita a lasciare la sua impronta sulla Maison e a triplicare i fatturati, incontrando il gusto delle sue clienti e conquistandone di nuove.

La grande mostra al Met di New York, Superfine: Tailoring Black Style, era dedicata allo stile dei dandy afroamericani e agli abiti come affermazione di sé. Un tema che sembra il punto più alto di tante discussioni avviate negli anni scorsi, ma che oggi è solo l’ennesimo scroll.

Dopo i dazi di Trump, si sono moltiplicati sulla piattaforma i video di commercianti cinesi che invitano gli americani a scoprire cosa e come si produce in Cina. Un fenomeno interessante, che ha anche a che fare con il made in Italy.