Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Delle lettere inedite di Maria Callas rivelano che la sua vita è stata ancora più difficile
Secondo Marina Abramovic «Maria Callas è morta per amore. È morta di crepacuore». Sembra che in soli 53 anni Callas abbia vissuto venti vite diverse, una più sfortunata dell’altra. Una sua biografa ha avuto accesso ai suoi archivi, dove ha trovato delle lettere totalmente inedite che Callas ha recapitato negli anni ad amiche e segretarie, in cui emergono rivelazioni sulla sua vita che fanno rabbrividire. Nell’articolo del Guardian che annuncia la scoperta delle missive si parla dei genitori e di amori, tra gli abusi di Aristotle Onassis, le truffe del primo marito italiano e le minacce del direttore dell’accademia Juilliard.
In una delle prime lettere che scrive alla sua segretaria, rivela che sua madre voleva prostituirla. Nel suo paesino greco, occupato durante la Seconda Guerra Mondiale da nazisti e dai fascisti italiani, si distingueva già da piccola per la sua voce, forte e matura. Così la madre, che al tempo lavorava come prostituta, la faceva spesso cantare davanti ai clienti in cambio di un compenso. Nelle lettere aggiunge anche che aveva intenzione di venderla ai soldati. Quando inizia a girare i più importanti teatri del mondo interpretando una giovanissima Norma nella tragedia belliniana, le madre le scrive che di solito gli artisti di umili origini «nel primo mese spendono i loro primi soldi per costruire una casa per i loro genitori, viziandoli con lussi… Che cos’hai da dire, Maria?». Negli stessi anni il padre finge di trovarsi in un ospizio in fin di vita per estorcerle denaro. Callas decide di non avere più rapporti con loro e lo scrive in una lettera: «Spero che i giornali non se ne accorgano. Se lo faranno, maledirò davvero il momento in cui ho avuto dei genitori».
Anche il primo marito, l’imprenditore italiano Giovanni Battista Meneghini, si è rivelato un uomo meschino. L’uomo l’ha sicuramente aiutata ad inserirsi alla Scala, trovandole i migliori ingaggi nei teatri italiani, ma in una lettera Callas scrive «Mio marito continua a tormentarmi dopo avermi rubato più della metà dei miei soldi, mettendo tutto a suo nome quando ci siamo sposati». Parole dure anche sul soprano Renata Tebaldi, accusata di sfruttare la loro rivalità per farsi pubblicità sui giornali europei. Del posto alla Juilliard che le era stato offerto come docente rivela che è stata costretta a lasciarlo, perché il direttore era innamorato di lei, e quando ha iniziato a rifiutare le sue avances, costui avrebbe messo tutto il corpo docente contro di lei. La rivelazione più sconcertante è sicuramente quella che riguarda Aristotle Onassis, il magnate che la lasciò poi per Jackie Kennedy. Onassis la drogava e abusava sessualmente di lei: «oggi lo chiameremmo stupro», risponde una sua amica al Guardian. Quest’anno Marina Abramovic avrebbe dovuto girare i teatri europei portando la sua performance Le sette morti di Maria Callas in cui l’avrebbe interpretata in vari momenti della sua vita che poi si concludevano sempre con la sua morte, per mano di un Onassis interpretato da Willem Dafoe.

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