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00:41 sabato 27 settembre 2025
Emma Watson ha detto che vuole ancora bene a JK Rowling nonostante non sia d’accordo con lei L’attrice è tornata sul dibattito che divide il mondo di Harry Potter, dalle posizioni transfobiche di Rowling alle prese di distanza di Watson e Radcliffe.
A novembre gli Stati che parteciperanno all’Eurovision dovranno votare per l’esclusione di Israele La votazione si terrà a novembre e sarà sufficiente il 50 per cento dei voti contrari per l'esclusione di Israele dall'Eurovision Song Contest.
I lavoratori portuali di tutta Europa si stanno riunendo a Genova per fermare le navi che portano armi in Israele I portuali di Spagna, Francia, Grecia, Cipro, Marocco e Germania arrivano in Italia per bloccare tutte le esportazioni di armi usate a Gaza.
I Talebani vogliono spegnere completamente internet in Afghanistan per impedire la diffusione di vizio e corruzione L'ordine proverrebbe addirittura dal capo dei Talebani in persona, Haibatullah Akhunzada.
È uscito il trailer di A House of Dynamite, il nuovo, attesissimo film di Kathryn Bigelow Il film, accolto molto bene alla Mostra del cinema di Venezia, sarà disponibile su Netflix dal 24 ottobre.
Dopo la Senna a Parigi, anche il fiume di Chicago è tornato balneabile Era da un secolo che i chicagoani non potevano fare il bagno nel fiume cittadino. Un esempio che adesso anche Roma sembra intenzionata a seguire.
Il Ceo di Live Nation ha detto che i prezzi dei biglietti dei concerti sono troppo bassi Secondo Micheal Rapino, 800 dollari per un concerto di Beyoncé non sono tanti. Anzi.
Per il suo nuovo videogioco horror Hideo Kojima ha collaborato con Jordan Peele Si intitola OD, ha un trailer molto bello e molto inquietante, e il solito cast hollywoodiano delle produzioni Kojima,

Chi era Luigi Spagnol, l’editore che scoprì Harry Potter

15 Giugno 2020

Nonostante l’intuizione di assicurarsi subito i diritti della saga di Harry Potter per Salani, di cui assunse la responsabilità editoriale dal 1988, battendo tutti gli altri editori italiani prima che il fenomeno esplodesse nel mondo, Luigi Spagnol non amava vantarsene. «Se ne è andata la persona che con i suoi successi editoriali ha dimostrato più volte negli ultimi trent’anni di sapere meglio di chiunque altro che cose sia un libro», ha detto di lui Stefano Mauri, presidente del gruppo GeMS (Gruppo editoriale Mauri SpagnolI) che aveva fondato proprio insieme a Spagnol nel 2005 e che comprendeva tante importanti sigle editoriali tra cui Garzanti, Guanda, Longanesi. Luigi Spagnol è scomparso il 14 giugno a Milano, a 59 anni, dopo una malattia che, nell’ultimo periodo, lo aveva allontanato dal mondo dei libri. «Sapeva cosa può fare un libro per i lettori. E fino a dove può arrivare», ha dichiarato sempre Stefano Mauri.

Introdotto nel mondo editoriale dal padre, Mario: Luigi era anche un pittore e musicista, amante del pianoforte. Iniziò a metà anni Ottanta all’ufficio diritti della casa editrice Longanesi, e dal 1989 entrò in Salani, di cui divenne in seguito editore e presidente: e proprio qui, forte di quanto appreso dal padre che gli aveva insegnato a “diffidare dei trionfi”, e a ricercare le novità nei particolari – avrebbe in pochi anni dato vita a uno dei cataloghi per ragazzi più importanti e stimati nel mondo, che accolse autori internazionali e italiani, estendendosi a una narrativa per tutti. La regola era sempre la stessa: cercare le cose migliori, dove nessuno le avrebbe cercate, dal titolo più popolare a quello  più raffinato.

Con Ponte alle Grazie, di cui dal 1996 assunse la direzione editoriale, portò in Italia Margaret Atwood e Karl Ove Knausgård quando ancora erano per noi autori quasi sconosciuti, e poi David Mamet, Simone de Beauvoir, perché, come ha ricordato Mauri, «non c’era snobismo in lui, e lo diceva sempre: “I libri sono scritti da persone, letti da persone, venduti da persone, e parlano di persone. È dunque fondamentale che siano anche pubblicati da persone, libere di seguire le proprie idee, le proprie strategie e le proprie passioni”».

Scopritore (a proposito della saga di J.K. Rowling diceva spesso di non essersi nemmeno accorto che fosse un fantasy, «ci vedevo solo un grande potenziale, un ottimo classico per bambini»), e anche traduttore sin dagli anni giovanili, da L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono all’amatissimo Winnie Puh di Milne, da Io la giraffa e il pellicano di Roald Dahl, alla traduzione dell’ottavo volume di Harry Potter, Harry Potter e la maledizione dell’erede. Che Spagnol «non voleva mai essere protagonista», come ha ricordato Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie. «E fu, proprio per questo, un editore straordinario».

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