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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Dovremmo pagare per entrare in libreria?

25 Ottobre 2019

Al giornalista Howard Fishman l’idea è venuta mentre si trovava alla Strand Book Store, celebre libreria indipendente di Broadway a Manhattan. Mentre sfogliava tutti i libri che attiravano la sua attenzione si chiedeva, «perché vengo qui, invece che acquistarli online con qualche sconto?», e continuando a sfogliare, si dava una risposta. «The Strand e tutte le altre librerie dovrebbero monetizzare il fatto di permetterci di girare tra gli scaffali per ore, di prendere in mano un libro, di sederci a leggerne qualche pagina senza – spesso – comprarlo». Basterebbe un dollaro, propone nel suo editoriale per il New Yorker, per avere accesso a tutto ciò che simili negozi possono offrire.

Secondo Fishman, («ma non mi considero un economista») questa potrebbe essere una soluzione alla chiusura delle piccole librerie cui abbiamo assistito negli ultimi anni. E, a quanto pare, l’idea non è del tutto nuova. Nel 2013 infatti, durante un’intervista alla BBC, l’imprenditrice britannica Victoria Barnsley espresse l’idea di un modello “pay to browsing” per le librerie. Allora il Washington Post scoprì che la maggior parte dei librai americani fossero ostili all’idea, ma non i clienti.

Ci sono stati casi poi in cui alcuni rivenditori hanno iniziato a sperimentare formule simili, come a Porto, in Portogallo, dove chiunque voglia visitare la famosa libreria Livraria Lello deve pagare circa 4 euro: una spesa che è sottratta dal costo del libro in caso di acquisto. Lo scorso dicembre a Tokyo ha aperto Bunkitsu, una libreria a pagamento in cui si possono consultare 30 mila libri pagando 1.500 yen, circa 12 euro: Vi sono comprese salette di lettura dove si può anche lavorare in gruppo, e una caffetteria dove leggere e rifornirsi gratuitamente di tè o caffè. Molti tra i rivenditori di libri intervistati da Fishman hanno respinto l’idea, ritenendo che un costo all’ingresso potrebbe peggiorare la situazione già economicamente precaria dei negozi. «Non è di classe», hanno risposto alcuni, mentre altri si sono dimostrati disponibili. Sorprende che tra le persone che sono apparse più entusiaste all’idea ci siano stati proprio i clienti. «Vado sempre nelle piccole librerie», ha detto una donna, «compro sempre un libro o due. La gentilezza e lo scambio diretto che questi luoghi offrono alla comunità è essenziale. E ne avremo sempre bisogno».

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