Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Il titolo con cui Libération ha commentato il terzo lockdown in Francia
“Reconfinement: Putain, un mois…” ovvero “Lockdown: Cazzo, un mese…”, è il titolo e forse l’unica esclamazione possibile con cui il quotidiano francese Libération ha commentato la notizia del terzo lockdown richiesto dal premier Jean Castex, da venerdì e per le prossime quattro settimane in 16 dipartimenti della Francia, tra cui 8 dell’Ile-de-France, la regione di Parigi, 5 della regione Hauts-de-France (a nord), nonché i 3 dipartimenti di Alpes-Maritimes (già in lockdown da fine febbraio nei fine settimana), Seine-Maritime ed Eure. In tutta la Francia, inoltre, da sabato l’inizio del coprifuoco verrà posticipato dalle 18:00 alle 19:00.
À la une de Libé vendredi :
«Reconfinement : putain, un mois…» pic.twitter.com/KBY0ksJlMO
— Libération (@libe) March 18, 2021
Già a novembre, il quotidiano aveva titolato l’apertura dedicata alla vittoria di Joe Biden con “Putain, deux mois!”, ovvero “Cazzo, due mesi” (si vede qui), ovvero due mesi alla fne del mandato di Donald Trump che continuava a negare la sconfitta e a gridare alla frode a rischio di minare la democrazia americana. Tornando alla nuova prima pagina, nonostante le scuole resteranno aperte, per la Francia si tratta di un nuovo colpo per l’economia. «L’epidemia sta nuovamente dilagando, accelera nettamente ogni giorno», ha avvertito il premier in conferenza stampa a Parigi, aggiungendo che questa ripresa pandemia assomiglia sempre di più «a una terza ondata, in un contesto in cui ci avviciniamo ai centomila morti». Di qui, la decisione di «frenare massicciamente il virus a dispetto di quanto i cittadini speravano». Putain, un mois.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.