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23:31 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

L’epic fail della sezione coreana di Anonymous

28 Giugno 2013

Quando la schiera di militanti di Anonymous della Corea del sud ha lanciato un attacco di tipo DDoS ai siti nordcoreani, martedì, pensava che tutto sarebbe andato secondo i piani: i primi defacciamenti, la pubblicazione dei bulletin e la messa offline dei siti del paese comunista. Avevano un motivo preciso per farlo: in quel giorno si celebrava l’anniversario della guerra di Corea, iniziata il 25 giugno 1950.

Inizialmente, a ben vedere, l’attacco è riuscito: l’operazione “Tango down” – così come viene chiamata in codice dagli hacker – ha portato diversi siti nordcoreani a mostrare i tipici messaggi d’errore che seguono a un attacco DDoS.

Presto, però. le agenzie di news riportavano di un oscuramento del sito del presidente sudcoreano.

Qualcuno, perciò, chiede conto ad Anonymous dell’accaduto.

Pochi minuti dopo anche il sito stesso di Anonymous Corea viene messo offline. Come ha scoperto in seguito Martyn Williams di North Korea Tech, l’attacco era partito da un hacker affiliato al gruppo, che aveva pensato che il sito non fosse espressione ufficiale di Anonymous, ma bensì uno spin-off illegittimo.

L’accaduto, oltre a costituire una figura non certo eccelsa per gli hacker sudcoreani, fa anche riflettere sulle condizioni di Anonymous che, rifiutando ogni forma organizzativa interna, è costretta a incidenti e malintesi di questo tipo.

(via)

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