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02:10 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

L’epic fail della sezione coreana di Anonymous

28 Giugno 2013

Quando la schiera di militanti di Anonymous della Corea del sud ha lanciato un attacco di tipo DDoS ai siti nordcoreani, martedì, pensava che tutto sarebbe andato secondo i piani: i primi defacciamenti, la pubblicazione dei bulletin e la messa offline dei siti del paese comunista. Avevano un motivo preciso per farlo: in quel giorno si celebrava l’anniversario della guerra di Corea, iniziata il 25 giugno 1950.

Inizialmente, a ben vedere, l’attacco è riuscito: l’operazione “Tango down” – così come viene chiamata in codice dagli hacker – ha portato diversi siti nordcoreani a mostrare i tipici messaggi d’errore che seguono a un attacco DDoS.

Presto, però. le agenzie di news riportavano di un oscuramento del sito del presidente sudcoreano.

Qualcuno, perciò, chiede conto ad Anonymous dell’accaduto.

Pochi minuti dopo anche il sito stesso di Anonymous Corea viene messo offline. Come ha scoperto in seguito Martyn Williams di North Korea Tech, l’attacco era partito da un hacker affiliato al gruppo, che aveva pensato che il sito non fosse espressione ufficiale di Anonymous, ma bensì uno spin-off illegittimo.

L’accaduto, oltre a costituire una figura non certo eccelsa per gli hacker sudcoreani, fa anche riflettere sulle condizioni di Anonymous che, rifiutando ogni forma organizzativa interna, è costretta a incidenti e malintesi di questo tipo.

(via)

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