Però ha anche detto che la fotografia di Michael Bauman gli è piaciuta molto, almeno quella.
Il quotidiano del Comitato centrale del Partito comunista cinese ha fatto firmare un articolo a LeBron James, che però non lo ha mai scritto
È vero che viviamo in un mondo strano, ma ancora non così strano da avere LeBron James tra gli editorialisti del Quotidiano del popolo.

LeBron James ha fatto ed è stato moltissime cosa nella sua carriera, ma di sicuro non è mai stato editorialista del Quotidiano del popolo, quotidiano nazionale e organo di stampa del Comitato centrale del Partito comunista cinese. E questo lo si può affermare con certezza, perché il Quotidiano del popolo ha pubblicato nel settembre scorso un editoriale firmato da LeBron James. Un editoriale che però LeBron James non ha mai scritto, cosa che sappiamo perché il Commissioner della Nba, Adam Silver, ha fatto sapere che con questa trovata «si è davvero superato il limite. Prendere le parole di qualcuno e farle sembrare un editoriale in prima persona non è accettabile», ha dichiarato al New York Times.
Ma com’è possibile che uno degli sportivi più famosi del mondo diventi editorialista di un giornale cinese a sua insaputa? Le cose sarebbero andate così: durante un tour in Cina tenutosi a settembre (il Forever King Tour, la 15esima volta di James nella Repubblica popolare), James avrebbe concesso delle dichiarazioni a dei giornalisti; uno di questi giornalisti sarebbe quello che ha poi “adattato” le parole di James in modo da trasformarle da risposte date a una domanda a opinioni espresse in prima persona. Frasi come «ogni volta che sono venuto qui, io e la mia famiglia abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria. Il calore e la gentilezza dei miei amici cinesi mi hanno profondamente commosso». Ora, ammettiamo pure che James un giorno decida di diventare collaboratore del Quotidiano del popolo, accettando tutti i rischi e le polemiche e i problemi che verrebbero da questa decisione. È abbastanza logico pensare che se davvero facesse questo passo, lo farebbe per dire cose un tantino più interessanti di questa.
“Basketball is a bridge connecting us,” wrote LeBron James in an op-ed for People’s Daily. @KingJames It’s heartening to see sports are bringing our people closer and inspiring more young people to chase their dreams. 🏀 pic.twitter.com/nHN2Kfl6c7
— Xie Feng 谢锋 (@AmbXieFeng) September 9, 2025
Ovviamente, prima di appurare se il fatto fosse accaduto o no, l’opinione pubblica e i commentatori di mestiere avevano già iniziato a parlarne come se fosse vero. I conservatori americani hanno accusato James di permettere a Pechino di usare la sua fama per ripulire l’immagine del governo cinese, mentre un sito web ha affermato che l’Nba si era ridotta a «strisciare ai piedi dei comunisti». Comprensibilmente più entusiasta il post su X con il quale l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti, Xie Feng, ha commentato “l’editoriale” di James scrivendo che «è incoraggiante vedere che lo sport sta avvicinando i nostri popoli».