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Il bacio tra Pedro Pascal e Alexander Skarsgård è diventato il momento più virale di Cannes A quanto pare i due sono molto amici: Pascal era tra il pubblico durante la prima di Pillion, film di cui Skarsgård è protagonista.
Il Chicago Sun-Times ha pubblicato per sbaglio una lista di libri per l’estate che non esistono Perché l’ha fatta scrivere a un’AI, che se ne è inventati 10 su 15.
Heart Lamp di Banu Mushtaq ha vinto l’International Booker Prize Per la prima volta vince un libro tradotto dal kannada, una delle principali lingue indiane, e per la prima volta una raccolta di racconti.
A Cannes è nato Dogma 25, un nuovo movimento “sequel” del Dogma 95 di von Trier e Vinterberg E che ha già ricevuto l'appoggio sia di von Trier che di Vinterberg.
Dopo Valeria Marquez, un’altra influencer sudamericana è stata uccisa in circostanze molto simili Anche Maria Jose Estupiñan è stata uccisa dopo aver aperto la porta a un fattorino che diceva di avere un pacco da consegnarle.
L’Unione europea sta lavorando a una legge sull’uso dei social da parte dei minori tra le più restrittive del mondo A partire dalla definizione di una "maggiore età digitale" che tutti i cittadini dei Paesi membri dovranno rispettare.
La serie tv tratta da Le schegge di Bret Easton Ellis ha finalmente un protagonista Dopo mesi di speculazioni, rinvii e cancellazioni, si è finalmente giunti a un accordo.
Il Festival di Sanremo resterà alla Rai, anche perché nessun altro lo ha voluto Al bando del Comune per l'organizzazione del Festival ha risposto solo un'azienda: la solita.

Come, tecnicamente, Marine Le Pen potrebbe vincere

04 Maggio 2017

Domenica 7 maggio la Francia eleggerà un nuovo presidente: gli elettori sono chiamati a scegliere tra Emmanuel Macron, liberale europeista di centro-sinistra, e la leader del partito di destra nazionalista, il Front National, Marine Le Pen. Al primo turno Macron aveva superato l’avversaria di qualche punto percentuale, ottenendo il 24 per cento delle preferenze contro il 21,3 di Le Pen. Dunque molti analisti lo danni per favorito al voto di domenica, anche perché si prevede un fenomeno già sperimentato nella politica francese, per via della cosiddetta “alleanza repubblicana”, di convergenza di tutte le forze democratiche contro il Front National: il partito socialista e i conservatori di les Républicains hanno già dato indicazione di votare Macron, mentre il candidato della sinistra più radicale, Jean-Luc Mélenchon, si è astenuto dal dare indicazioni (però, secondo alcune rilevazioni, potrebbe optare per Le Pen al secondo turno ben il 28 per cento di chi ha votato la destra repubblicana al primo e il 17 per cento di chi ha votato Mélenchon).

France Honours Attack Victims As The Nation Mourns

Attualmente i sondaggi danno il candidato progressista in netto vantaggio: Le Figaro, per esempio, attribuisce a Macron il 60 per cento delle preferenze e il 40 per cento a Le Pen. Tuttavia, tecnicamente, il Front National può ancora vincere. Lo scienziato francese Serge Galam, docente di fisica a Sciences Po che però si è già occupato di sondaggi (si fece un discreto nome, lo scorso anno, per avere predetto l’elezione di Trump) si è fatto un po’ di conti e ha pubblicato le sue conclusioni su Quartz. Secondo i suoi calcoli, il rischio principale, per Macron, sta nell’astensione. In uno scenario di astensione alta e più diffusa tra gli elettori di centro-sinistra, infatti, Le Pen avrebbe i numeri per andare all’Eliseo.

Galam fa un esempio, partendo da un sondaggio che dà Macron al 58 per cento e Le Pen al 42: «Se il 90 per cento di quelli che dichiarano che voteranno per lei la votassero veramente, lei otterrebbe più del 50 per cento dei voti, nel caso in cui la partecipazione a favore di Macron scendesse sotto il 65,17 per cento». In uno scenario in cui i sondaggi dovessero dare Macron al 55 e Le Pen al 45, basterebbe che la partecipazione degli elettori del Front National sia all’85 per cento e quella dei moderati al 69,55, per permettere all’estrema destra di vincere le elezioni. Le stime dello studioso si basano soprattutto su un’analisi dell’astensione, che è, come spiega, uno dei fattori più difficili da prevedere, visto che si tratta spesso di un comportamento «inconfessato».

Nell’immagine in testata: Il dibattito televisivo tra Macron e Le Pen, 3 maggio 2017 (Eric Feferberg/AFP/Getty Images)
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