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17:33 giovedì 27 novembre 2025
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".
Secondo una ricerca dell’università di Cambridge l’adolescenza non finisce a 18 anni ma dura fino ai 30 e oltre Secondo nuove analisi neuroscientifiche, la piena maturità cerebrale degli adulti arriva molto dopo la maggiore età.
I fratelli Duffer hanno spiegato come settare la tv per guardare al meglio l’ultima stagione di Stranger Things I creatori della serie hanno invitato i fan a disattivare tutte le “funzioni spazzatura” delle moderne tv che compromettono l'estetica anni '80 di Stranger Things.
L’incendio di Hong Kong potrebbe essere stato causato dalle tradizionali impalcature in bambù usate nell’edilizia della città Le vittime accertate sono 55, ci sono molti dispersi e feriti gravi. Sembra che il rogo sia stato accelerato dal bambù usato nei lavori di ristrutturazione.
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.

L’alienazione degli uffici nelle fotografie di Lars Turnbjörk

Loose Joints pubblica il cofanetto Office / LA Office del fotografo svedese, un’indagine ironica e cruda sugli spazi del lavoro.

di Studio
16 Dicembre 2024

Tutto ciò che di estetico riguarda il mondo dell’ufficio ha il suo innegabile fascino, anche se certi uffici (la maggior parte?) sono grigi, tristi, un po’ disumani. Ci avevano già ragionato Elmgreen & Dragset a Fondazione Prada nella mostra Useless Bodies (era la primavera del 2022), mostrando queste alienanti distese di banchi vuoti, tutti uguali, come se fossero una replica virtuale di un computer che si è inceppato. E ci abbiamo ragionato tanto, sul concetto di ufficio, in questi tre anni che ci separano dalla pandemia, quando abbiamo scoperto il lavoro da casa e, allo stesso tempo, quanto si può essere più felici (e produttivi!) anche senza stare tutti nella stessa stanza.

Dal punto di vista estetico, ma non solo, è difficile però trovare un’indagine migliore sul micromondo lavorativo di quella di Lars Tunbjörk nel suo libro Office / LA Office, appena ripubblicato da Loose Joints. Raccoglie una serie di fotografie di spazi lavorativi degli anni Novanta che riescono a farci percepire l’alienazione della burocrazia, il disordine angoscioso come una colpa, e quel retrogusto, però, di piacere quasi masochistico. Cestini pieni di carta, cassettiere anonime, sedie di plastica e tessuto acrilico sulle poltrone che ricordano manichini abbandonati, raccoglitori grigi che pare non possano contenere altro che vacuità.

E poi quei soffitti a pannelli bianchi con una luce – naturalmente fredda – a illuminare tristemente gli spazi. Eppure, ogni tanto, un po’ di bellezza: come il raggio di sole della mattina presto che si posa su una sala riunioni deserta, colorando di calore la moquette intonsa. Lars Tunbjörk è stato un fotografo svedese, nato nel 1956 e morto prematuramente nel 2015. Come si può ben vedere da questo libro, era famoso per uno stile di fotografia che si concentrava sui luoghi del lavoro e gli spazi suburbani. I suoi lavori sono nelle collezioni del MoMa di New York, del Centre Pompidou di Parigi e della Maison Européenne de la Photographie sempre a Parigi.

La prospettiva di guardare dai margini, ha sempre detto, gli veniva proprio dalla cittadina in cui era nato: Boras, nella Svezia meridionale. Nelle sue immagini – si vede bene da questa serie sugli uffici, d’altronde – c’è un misto di ironia e tenerezza. Office è uscito per la prima volta nel 2001, ma questa pubblicazione (dal nome doppio, infatti: Office / LA Office) si allarga al suo spin-off losangelino. Chissà se tra cento, duecento o trecento anni non considereremo gli uffici come archeologia culturale dell’epoca del settore quaternario. Chissà che ne sarà di questo modo di lavorare tutti insieme per otto ore al giorno (se va bene). Intanto qui è straniante e interessante vedere sotto questa luce gli spazi in cui la maggior parte di noi passa così tanto tempo ogni giorno, ogni anno, ogni decennio.

Il nuovo numero di Rivista Studio si intitola “Digital Underground“. Lo trovate in edicola e sul nostro store (qui).

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