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02:57 giovedì 10 luglio 2025
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Dopo la “hygge” nel 2016 sarà il “lagom” il nuovo trend del 2017?

06 Febbraio 2017

Lagom è una parola svedese che può essere tradotta come “né troppo, né troppo poco: il giusto”. È un concetto che spazia tra l’etico e l’estetico, che indica una certa predilezione nordica per l’equa via di mezzo, e che secondo alcuni sta diventando trendy anche ad altre latitudini, proprio come è accaduto qualche mese fa con un’altra parola scandinava, “hygge”, cioè quell’«intimità e convivialità rassicurante che genera una sensazione di contentezza o benessere». Secondo Vogue, “Lagom” sarà uno dei trend del 2017. «La filosofia di vita che invadere i profili Instagram delle persone più cool e alla moda è svedese e si chiama Lagom, significa “la giusta via di mezzo”» ha aggiunto Andrea Morales Polanco sul Paìs. “Lagom” può essere una vita vissuta serenamente, senza ansia di emergere ma senza neppure conformarsi troppo alla massa, “lagom” può essere un look stiloso e privo di eccessi, oppure una scrivania ordinata, con tutto quello che serve e nulla più. “Lagom”, spiega Vogue, è anche l’attitudine con cui gli svedesi scelgono il latte: né intero né privo di grassi, bensì parzialmente scremato.

Di Lagom hanno parlato moltissime testate, da Elle alla BbcTuttavia non mancano le voci critiche: c’è chi dice che è troppo presto per parlare di una “hype” vera e propria, e chi invece si scaglia proprio contro questo concetto. Era molto meglio “hygge”, quest’ultimo trend scandinavo «è molto meno divertente», ha sentenziato Sarah Young sull’Independent. Sul Guardian invece Richard Orange, britannico che vive in Svezia, invita il pubblico a non fare propria una filosofia di vita che giudica deleteria: «Vi prego non trasformate lagom, la soffocante dottrina luterana di autoprivazione, in un trend di lifestyle. Allora tanto vale celebrare le basse aspettative e il conformarsi alla massa». Orange dice inoltre di dubitare che il concetto diventerà un trend come avvenuto con “hygge”, perché è meno circoscritto e, soprattutto, meno attraente: «Entrambe le parole indicano un rifuggire la stravaganza, ma hygge è implica il fare qualcosa in più per creare un’atmosfera speciale, mentre lagom è l’opposto, vuol dire non fare ciò che è superfluo, concentrandosi soltanto in quello che è assolutamente essenziale e sapere quando smettere».

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