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00:42 lunedì 17 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Anche il Regno Unito accelera sul riconoscimento della Palestina come Stato 

La mossa del presidente francese Macron sembra aver innescato un cambiamento di rotta senza precedenti nel Vecchio continente.

30 Luglio 2025

Dopo Parigi, anche Londra e La Valletta sono pronte a riconoscere la Palestina come nazione. Si frattura così il fronte che da sempre sulle due sponde dell’Atlantico tiene una posizione vicina ai desiderata di Tel Aviv. Ad annunciarlo è stato ieri lo stesso premier Keir Stramer con un discorso pubblico, poi rilanciato sui social. I commentatori politici inglesi, come ben sintetizza EuNews, riportavano da giorni le crescenti pressioni sul primo ministro inglese da parte di molti parlamentari affinché si allineasse al presidente francese nell’esercitare maggiore pressione diplomatica su Israele. 

Le notizie e le immagini della carestia in corso nella Striscia hanno infatti fatto montare l’indignazione nell’opinione pubblica di nazioni storicamente allineate alla posizione israeliana, così come la consapevolezza che il primo ministro isreaeliano Benjamin Netanyahu sembra particolarmente sensibile a questo tipo di pressione diplomatica. Nel suo annuncio Stramer ha infatti sottolineato come «l’unico modo per porre fine a questa crisi umanitaria è attraverso un accordo a lungo termine» sostenendo che «il nostro obiettivo resta un Israele sicuro e protetto, accanto a uno Stato palestinese vitale e sovrano. Ma in questo momento quell’obiettivo è sotto pressione come mai prima d’ora».

Anche l’Inghilterra dunque torna a sostenere con forza la soluzione dei due Stati, verso cui si sta muovendo l’intero organo delle Nazioni Unite. È in vista della riunione di settembre dedicata al confitto nella striscia di Gaza che molti paesi stanno rivedendo la loro posizione. È importante ricordare infatti che più di due terzi dei membri dell’Onu già riconoscano la Palestina come Nazione: tra la cinquantina di stati reticenti ci sono gli Stati Uniti, i loro alleati storici e buona parte del Vecchio continente. Ora per le defezioni si moltiplicano e a velocità impressionante. Fino a pochi giorni fa tuttavia Stramer era allineato alla posizione prudenziale di un riconoscimento eventuale della Palestina a fine conflitto. Questo cambio di rotta lascia tra l’altro l’Italia priva del suo partner europeo più forte nel sostenere l’approccio più cauto e allineato alla linea statunitense. 

Non mancano però voci molto contrarie alla storica svolta all’interno della stessa Gran Bretagna. In particolare a opporsi sono i parenti inglesi degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, che chiedono di bloccare il riconoscimento finché tutti i prigionieri non verranno liberati, come riportato dal Guardian.

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