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23:07 venerdì 11 luglio 2025
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

La truffa dei succhi di frutta in Silicon Valley

21 Aprile 2017

Una delle startup più generosamente finanziate dell’infornata prodotta dalla Silicon Valley l’anno scorso si chiama Juicero e, come suggerisce il nome, si dedica alla produzione di macchine per la preparazione di succhi di frutta. Il funzionamento di Juicero ruota attorno a diversi tipi di sacchetti di frutta fresca tagliata a pezzi che, inseriti in un apposito macchinario connesso a internet, restituiscono bevande rinfrescanti. La pressa in questione – diceva Doug Evans, fondatore della startup, autodefinitosi lo Steve Jobs dei succhi di frutta – vanta una forza di quattro tonnellate, o «abbastanza per sollevare due Tesla», per cui nessuno si era stupito quando il suo prezzo di vendita era stato fissato a 700 dollari, senza contare il costo dei sacchetti di frutta.

I 120 milioni di dollari raccolti dalla “Nespresso dei succhi di frutta” – con finanziatori importanti quali il braccio di venture capital di Google – sembravano averla indirizzata a destini rosei, senonché dopo pochi mesi, scrive Bloomberg, «almeno due investitori» si sono defilati… dopo aver scoperto che i sacchetti potevano anche essere spremuti a mano. Ovviamente, Juicero non aveva condiviso con i suoi investitori che i pezzi di frutta potevano essere schiacciati con le mani, anche se con ogni evidenza doveva saperlo fin dall’inizio: altrimenti come avrebbe potuto giustificare una macchina imponente e dotata degli ultimi ritrovati tecnologici?

juic

In realtà, nota l’articolo del giornale americano, in Silicon Valley la tecnologia può diventare un pretesto necessario: «Gli imprenditori possono essere tentati di trovare un angolo tecnologico anche dove non esiste», per citare le parole del titolare di una società di ricerche di mercato sentito da Bloomberg. Doug Chertok, uno dei finanziatori di Juicero, ha spiegato che il vero potenziale della startup risiede nella creazione di «una piattaforma alternativa di food delivery», dato che consegna i suoi pacchetti di frutta fresca direttamente a casa. Fino ad ora, tuttavia, i packages vengono venduti solo agli acquirenti della pressa, in diciassette Stati americani.

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