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13:13 venerdì 12 settembre 2025
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

La truffa dei succhi di frutta in Silicon Valley

21 Aprile 2017

Una delle startup più generosamente finanziate dell’infornata prodotta dalla Silicon Valley l’anno scorso si chiama Juicero e, come suggerisce il nome, si dedica alla produzione di macchine per la preparazione di succhi di frutta. Il funzionamento di Juicero ruota attorno a diversi tipi di sacchetti di frutta fresca tagliata a pezzi che, inseriti in un apposito macchinario connesso a internet, restituiscono bevande rinfrescanti. La pressa in questione – diceva Doug Evans, fondatore della startup, autodefinitosi lo Steve Jobs dei succhi di frutta – vanta una forza di quattro tonnellate, o «abbastanza per sollevare due Tesla», per cui nessuno si era stupito quando il suo prezzo di vendita era stato fissato a 700 dollari, senza contare il costo dei sacchetti di frutta.

I 120 milioni di dollari raccolti dalla “Nespresso dei succhi di frutta” – con finanziatori importanti quali il braccio di venture capital di Google – sembravano averla indirizzata a destini rosei, senonché dopo pochi mesi, scrive Bloomberg, «almeno due investitori» si sono defilati… dopo aver scoperto che i sacchetti potevano anche essere spremuti a mano. Ovviamente, Juicero non aveva condiviso con i suoi investitori che i pezzi di frutta potevano essere schiacciati con le mani, anche se con ogni evidenza doveva saperlo fin dall’inizio: altrimenti come avrebbe potuto giustificare una macchina imponente e dotata degli ultimi ritrovati tecnologici?

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In realtà, nota l’articolo del giornale americano, in Silicon Valley la tecnologia può diventare un pretesto necessario: «Gli imprenditori possono essere tentati di trovare un angolo tecnologico anche dove non esiste», per citare le parole del titolare di una società di ricerche di mercato sentito da Bloomberg. Doug Chertok, uno dei finanziatori di Juicero, ha spiegato che il vero potenziale della startup risiede nella creazione di «una piattaforma alternativa di food delivery», dato che consegna i suoi pacchetti di frutta fresca direttamente a casa. Fino ad ora, tuttavia, i packages vengono venduti solo agli acquirenti della pressa, in diciassette Stati americani.

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