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Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

La triste, breve vita della pizza di McDonald’s

04 Aprile 2017

Gli anni Ottanta sono ricordati per avere creato molte cose kitsch e assurde. Una di queste è la pizza di McDonald’s. A partire dal 1986 infatti il gigante del fast food ha cominciato a studiare la produzione e la vendita di pizza nei suoi locali statunitensi, mettendola in commercio nel 1989: l’esperimento però non andò molto bene e infatti, come tutti sanno, oggi McDonald’s non vende più pizza, né negli Usa, né da nessun’altra parte. La triste, breve vita della pizza di McDonald’s è stata raccontata da un articolo di Atlas Obscura, mentre in precedenza ne aveva parlato Mental Floss

mcdonald's pizza

L’idea di produrre pizza nasceva da un problema ben preciso: in quel periodo la catena infatti godeva di ottimo successo negli orari del pranzo e della prima colazione, però i clienti stentavano a presentarsi a cena. Il problema, pensarono i dirigenti, è che gli hamburger erano percepiti come qualcosa da mangiare al volo, dunque più adatti alla pausa pranzo, dunque occorreva iniziare a offrire pietanze più tipicamente associate alla cena (per lo meno nel Nord America): la pizza sembrava un candidato ideale. Dopo avere progettato dei forni appositi, la società cominciò a vendere pizza, in via sperimentale, in circa una ventina di negozi tra l’Indiana e il Kentucky. In breve la vendita di pizza fu estesa: entro i primi anni Novanta, circa il 40 per cento dei McDonald’s sul territorio statunitense vendevano pizza, riporta il Chicago Tribune.

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Tuttavia la pizza del McDonald’s presentava una serie di problemi. Tanto per cominciare, richiedeva più tempo per essere preparata, complicando l’economia temporale che era alla base del modello economico della catena. Questo la rendeva anche inadatta per il drive-thru, per non parlare del fatto che le pizze (che erano family-size, tipo quelle di Domino’s, non passavano per la finestrella). Inoltre, proprio a causa del tempo maggiore richiesto dalla sua preparazione, la pizza costava di più degli hamburger, e i clienti diventavano più restii a comprarla. Così, nel giro di pochi anni, la maggior parte dei McDonald’s che vendevano pizza smisero di farlo e il prodotto finì per scomparire intorno al Duemila.

Stando alla McDonald’s Wiki esisterebbero ancora tre negozi dove la pizza è in vendita. La pagina non è aggiornata dal 2015, però due report recenti confermano l’esistenza di almeno due negozi: Munchies racconta di un McDonald’s a Spencer, una cittadina del West Virginia, che persiste nella vendita di pizza, mentre Atlas Obscura dice che ce n’è un altro a Pomeroy, nell’Ohio. C’è però chi ancora non si è rassegnato alla scomparsa della McPizza. Brian Thompson, un ragazzo cresciuto nella Louisiana ma che oggi vive a Los Angeles, ha creato un podcast monotematico intitolato “Whatever Happened to Pizza at McDonald’s“, dove ogni puntata è dedicata alla stessa domanda: che cosa è successo alla pizza di McDonald’s? Lo show, giunto a 25 episodi e dall’intento evidentemente comico, include Thompson che, presentandosi come «giornalista investigativo», trolla i dipendenti della catena sulla scomparsa della pietanza.

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