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00:57 domenica 26 ottobre 2025
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.

La fine del tasto “mi piace” di Facebook

28 Gennaio 2016

Il tasto “mi piace” di Facebook, sviluppato tra il 2007 e il 2009 da un team di Menlo Park, è probabilmente la più fortunata (in senso redditizio) miglioria apportata dal social di Mark Zuckerberg nella sua storia. I like sono il vero motore del sistema Facebook: premiano i contenuti, modellano l’offerta del News Feed in base agli apprezzamenti del singolo utente e col tempo sono diventati un modo di esprimersi senza ricorrere ai commenti ai post.

La notizia, tuttavia, è che Menlo Park vuole rivoluzionare l’iconico tasto col simbolo del pollice alto. O meglio, aggiornarlo. L’iter del cambiamento epocale, raccontato in un bel pezzo di Bloomberg, inizia un anno fa in una riunione aziendale in un hotel Four Seasons della Silicon Valley per volere di Chris Cox, direttore della produzione della società. Chiamato a proporre un progetto a cui dedicarsi nel 2015, Cox risponde con l’idea di modificare il celebre mi piace. Come riporta l’articolo, «per Facebook cambiare il bottone è come per Coca Cola mettersi a modificare la sua ricetta segreta». Non è nemmeno la prima volta che ci prova, ma negli altri casi non è riuscito a convincere i suoi colleghi.

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Stavolta è diverso: alla base del progetto c’è l’idea di diversificare le possibili reazioni a un post. Non con il famigerato tasto “non mi piace” di cui si parlava tempo fa, troppo negativo, ma con uno spettro di opzioni che il team di Cox ha calcolato analizzando miliardi di commenti degli utenti di Facebook, incasellandoli in sei categorie di reazioni più comuni: «angry», «sad», «wow», «haha», «yay», e «love». Il risultato finale, per cui Cox ha ottenuto l’approvazione di Zuckerberg, è Reactions, la nuova feature che permetterà di reagire a un post triste (la perdita di una persona cara o un evento spiacevole in generale) con un bottone più opportuno di «mi piace». I tempi di applicazione dell’aggiornamento a livello globale rimangono per ora vaghi, ma Facebook sostiene che Reactions sarà attivo sulle versioni desktop e mobile «tra qualche settimana».

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