Hype ↓
11:38 lunedì 29 dicembre 2026
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Kobe Bryant

22 Aprile 2011

Minuto 1,35 dello spot Nike per Kobe Bryant diretto da Robert Rodriguez.

Un lungo spot di cinque minuti girato dal regista di Machete. Il protagonista è Black Mamba, alter-ego da exploitation + horror interpretato da Kobe, il cui soprannome per sponsor e compagni di squadra è appunto Black Mamba, perché è letale come un mamba nero. In una circolarità perfetta, il soprannome è rubato alla Sposa di Kill Bill, Uma Thurman, e Quentin Tarantino è il fratello creativo di Rodriguez. Concetto dello spot: nello studio di Kobe, una stanza improbabile un po’ da cattivo di 007 un po’ da Gekko, Kobe riceve Rodriguez per parlare di un film da girare insieme in stile Grindhouse.

Il momento più perfettamente circolare è al minuto 1,35, quando Kobe domanda: “Allora. Ci saranno inquadrature delle scarpe?” E nel farlo mette i piedi sul tavolino per esibire le scarpe.

Robert risponde affermativamente: “Product placement uguale più budget. Più budget, più esplosioni”. Nel film, che i due stanno solo immaginando ma noi vediamo già realizzato con alto budget, segue una serie di grosse esplosioni, e scena buffa con cagnolino, di allegerimento.

La descrizione dei meccanismi del mercato, precisa, chiara, consapevole, come si imparò a fare negli anni Sessanta per additare il Padrone, “il re è nudo”: stiamo mostrando il meccanismo della pubblicità. Noi questo svelamento dei meccanismi del capitalismo siamo abituati a farlo sui due fronti: partecipando o togliendoci dal mercato, e la nostra identità non sembra cambiare o percepire alcuna schizofrenia. Tarantino è un caso emblematico: andava in giro coi cappelli Kangol all’epoca di Jackie Brown, ogni volta che intervistavano lui e il cast era tutto un Kangol, ma nei suoi film la marca delle sigarette è inventata (Red Apple), e anche la catena di fastfood (Big Kahuna Burger). Poi però con lo stile della Sposa, in Kill Bill, fa riandare di moda le sfigatissime Asics riscoprendo il nome orientale Onitsuka Tiger e un ineccepibile modello giallo.

Questo spot mi ha permesso di fare il punto della situazione sul mio rapporto con la pubblicità e l’economia di mercato e il tema della corruzione morale presunta o reale nelle sottoculture giovanili progressiste oggi: chi ha conservato un minimo di spirito marxista trova troppo confortevole il rapporto dell’underground con major e corporation. In opposizione, molti consumatori consapevoli moderni criticano la posizione più estrema di rifiuto, a parole e/o nei fatti, del mercato, e contrappongono uno spirito aperto, “sano”, graduato. Non voglio far tacere il mio marxista interiore ma nemmeno il mio spettatore di MTV interiore, e non voglio nemmeno fonderli in una spaventosa contraddizione. Vorrei solo donare il mio cuore alla scienza descrivendo la mia reazione alla pubblicità di Rodriguez per Nike.

Lo spot contiene, in scala, la stessa densità di idee dei film di Rodriguez. Machete, che esce in Italia più o meno adesso, è la storia di un ex poliziotto messicano che si trova a combattere con un esercito improvvisato di ribelli compatrioti, nel contesto di una guerra politica sulla questione del passaggio degli wetbacks attraverso la frontiera tra Messico e Stati Uniti. Il film pare genuinamente politico, un film che rifà la Mexploitation, che scherza, sì, però di fondo un film sui deboli in cui è chiarissimo chi è che fa il male e chi è che fa il bene. Machete fa il bene. Gli americani imperialisti e razzisti fanno il male. (È praticamente un film di Ken Loach.)

Quanto allo spot, sempre di exploitation parodia si tratta, ma stavolta stiamo vendendo le Nike. I giochini di citazioni sono perfetti, compresa la comparsata da attore b-list di Bruce Willis, seconda scelta dopo il rifiuto di Clooney – così spiega Rodriguez a Kobe. C’è anche David Trejo, che al cinema invece è Machete e qui è l’attore tipicamente rodrigueziano che viene chiamato dopo il rifiuto di Mickey Rourke. E c’è, come cattivo supremo, l’odiosissimo Kanye West. Tutto perfetto, e ricordo quando ne ho scoperto l’esistenza, alcune settimane fa, che godimento postare il video, e contemporaneamente, però, la sensazione che la distinzione fra pubblicità e arte, appresa in un liceo di sinistra a metà anni Novanta, fosse incancellabile dalla mia costituzione personale.

E ritorniamo al discorso del product placement. Kobe e Robert parlano di piazzare le Nike nel film per avere più soldi per le esplosioni. Ma noi stiamo guardando uno spot della Nike. Quindi i due fanno i cinici che vogliono più soldi per fare il film più bello, e con questa onestà di fondo è come se imponessero la propria buona fede. In nessun momento Rodriguez, che ha una faccia veramente simpatica, sembra un artista corrotto. Sta facendo le cose come si fanno negli anni Dieci. Così come non riesco a eliminare la distinzione fra pubblicità e arte (lo so, non posso dire impunemente che Rodriguez è arte, ma certo la sua opera non è una semplice somma di idee per far soldi; fra gli altri, Planet Terror è un film visionario, curioso e umano – l’ho detto), allo stesso modo non riesco a trovare antipatico o in malafede Robert Rodriguez.

Fin qui, per ora, la mia riflessione sul tema si limita all’elenco il più possibile ordinato delle mie impressioni di quel che sto guardando. Sto guardando un filmino di 5 minuti che ha esattamente la stessa brillantezza dei film di un regista significativo, emblematico, non indispensabile ma esperto di intrattenimento nobile, un regista felice, diciamo, che fa felici gli spettatori senza mai farli sentire scemi nonostante la quantità di esplosioni; sto guardando uno spot che insomma per certi versi può essere considerato alla pari dei film del suo autore, in una continuità in cui non trovo cuciture sospette. Vi si pubblicizzano delle scarpe che in fondo potrei anche comprare. Passo qualche secondo della mia vita a postarlo su facebook in modo che i miei amici lo vedano. Per il momento, considerate le mie abitudini, non mi sento parte della soluzione.

Articoli Suggeriti
Timothée Chalamet è diventato il primo uomo a salire in cima alla Sfera di Las Vegas, tutto per promuovere il suo nuovo film Marty Supreme

È l'ultima trovata di quella che è già considerata la migliore campagna promozionale della storia del cinema. Grazie anche e soprattutto agli sforzi di Chalamet.

Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa

Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.

Leggi anche ↓
Timothée Chalamet è diventato il primo uomo a salire in cima alla Sfera di Las Vegas, tutto per promuovere il suo nuovo film Marty Supreme

È l'ultima trovata di quella che è già considerata la migliore campagna promozionale della storia del cinema. Grazie anche e soprattutto agli sforzi di Chalamet.

Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa

Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.

I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka

Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.

La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri

Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.

Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager

Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.

Per i veri amanti del trash, All’s Fair è stato un sogno che si realizza

La serie di Ryan Murphy con protagonista Kim Kardashian è stata descritta come la peggiore di tutta la storia della televisione. Ma chi ama davvero la tv spazzatura sa di aver visto un classico immediato, un capolavoro del genere.