Ce ne sono troppi nelle foreste del Paese e il governo vuole diminuirne drasticamente il numero, anche se si tratta di una specie protetta.
Kevin Costner è stato denunciato da un’attrice per una scena di stupro non prevista durante le riprese di Horizon
Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.

A Hollywood sono ancora le star di sesso maschile a dettar legge e, nonostante #MeToo e regolamentazioni sempre più stringenti a tutela di tutti i lavoratori sul set, continuano a verificarsi episodi spiacevoli. L’ultimo in ordine di tempo è quello che si sarebbe verificato durante le riprese del nuovo capitolo di Horizon, l’infinita epopea western di Kevin Costner.
Oltre che a essersi rivelata un disastroso flop al botteghino, il progetto è valso all’attore, regista e produttore anche una citazione in giudizio. Una delle controfigure sul set infatti l’ha accusato di averla costretta a recitare in una scena di stupro improvvisata all’ultimo e senza la presenza di un intimacy coordinator sul set.
Nella testimonianza a supporto della denuncia, la stunt Devyn LaBella ha raccontato di essersi trovata a sostituire l’attrice protagonista Ella Hunt quando quest’ultima si è rifiutata di recitare nella scena di stupro aggiunta all’ultimo alla sceneggiatura e comunicata al cast poche ore prima di essere girata. Costner ha chiesto dunque alla controfigura di sostituirla, facendole pressioni affinché accettasse. Stando a quanto riportato nella denuncia, Costner non avrebbe rispettato i protocolli stabiliti dal sindacato degli interpreti SAG-AFTRA, che prevedono che ogni scena come questa o contenente potenziali nudità venga sottoposta agli interpreti con almeno 48 ore di anticipo.
A turbare LaBella sarebbe stata anche la modalità in cui il passaggio incriminato è stato girato: Costner infatti avrebbe optato per un “open set”, ovvero lasciando la possibilità alla troupe di assistere alle riprese. Non è raro che scene delicate come questa siano girate a porte chiuse, con il minimo indispensabile di personale presente. Negli ultimi anni poi la figura dell’intimacy coordinator, pur non obbligatoria, è divenuta sempre più consueta sui set, per affrontare scene che spesso sono profondamente destabilizzanti per chi vi recita.
Attraverso il suo legale Kevin Costner ha negato tutte le accuse, ribadendo di aver ottenuto l’ok di LaBella a girare la scena, che sarebbe stata prima provata prima del ciak con un’altra attrice.