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La strana carriera di Julian Sands, eroe romantico e icona horror

Martedì 27 giugno è arrivata la conferma della morte dell’attore Julian Sands, di cui si erano perse le tracce lo scorso 13 gennaio, mentre era impegnato in un’escursione solitaria nei pressi del Monte Baldy, nella California del sud. Sabato 24 giugno degli escursionisti avevano trovato i resti di un cadavere nella foresta che circonda il Monte Baldy e avevano immediatamente contattato le autorità. Ieri, la conferma che quei resti sono di Sands. «Le causa della morte sono ancora oggetto di indagine, siamo in attesa dei risultati di altri test. Vogliamo porgere i nostri ringraziamenti a tutti i volontari che hanno lavorato senza sosta per ritrovare il signor Sands», questo si legge nel comunicato stampa diffuso dal dipartimento di Medicina forense della contea di San Bernardino.

Sands era andato a fare hiking in una zona del Monte Baldy a circa 50 chilometri di distanza da Los Angeles. Era un escursionista di una certa esperienza e abilità, ma le condizioni della montagna – a gennaio ricoperta di neve – erano proibitive e il rischio di valanghe altissimo. Il fratello di Sands, Nick, dopo la notizia del ritrovamento del suo cadavere, ha dichiarato ai media americani che «Julian era uno che correva rischi. È sempre stato così: selvaggio, estremo, avventuroso. Non si è mai lasciato costringere dalle regole o dai limiti. Il massimo della felicità lo provava quando si ritrovava da solo, in una mattinata fredda, sulla cima di una montagna».

In queste ore tutti, ovviamente, stanno ricordando l’interpretazione grazie alla quale Sands è diventato famoso: quella di George Emerson in Camera con vista di James Ivory (Roger Ebert scrisse una bellissima recensione in cui spiegava perché l’Emerson di Sands era il suo personaggio preferito di tutto il film). Dopo il successo di Camera con vista arrivò anche quello di Gothic di Ken Russell, il primo – e forse il più bello – dei film che contribuirono a fare di Sands uno dei volti più noti del cinema thriller e horror americano. A metà degli anni Ottanta si trasferì dall’Inghilterra a Hollywood e lavorò a film come Warlock, Il sole anche di notte, Aracnofobia di Steven Spielberg, Il pasto nudo, Boxing Helena, Via da Las Vegas e Il fantasma dell’opera di Dario Argento. Due due suoi film più belli, strani e difficili li ha girati assieme al regista Mike Figgis: The Loss of Sexual Innocence Timecode. Se volete una lista esaustiva dei suoi film che meritano di essere recuperati, Deadline ne ha stilata una molto bella, piena di foto stupende. «Ho sempre cercato l’esotico, cose che mi portassero lontano da me stesso», aveva raccontato in un’intervista concessa nel 2018 al Guardian, in cui spiegava che questa sua passione per l’esotico lo guidava sia nella scelta dei film da interpretare che delle escursioni da fare.