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09:37 lunedì 27 ottobre 2025
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.

Jeremy Strong ha detto che Succession l’ha devastato e che non gli manca per niente

15 Ottobre 2024

«La lotta di Kendall è stata dura da portare avanti per sette anni. C’è altro che voglio fare», ha detto Jeremy Strong al Sunday Times, intervistato in occasione del suo nuovo importante ruolo, quello dell’avvocato Roy Cohn in The Apprentice. «Sono consapevole che è uno dei capitoli principali della mia vita, ma non mi manca». «It fucked me up», ha usato queste parole per descrivere l’effetto del ruolo di Kendall sulla sua psiche, e ha continuato aggiungendo che nel periodo in cui lo interpretava spesso «perdeva il contatto con la felicità». È plausibile che con i suoi tormenti Kendall abbia avuto sull’attore, uno che, se vi ricordate la controversa intervista del New Yorker, aveva preso il ruolo molto sul serio (forse troppo), un forte effetto depressivo. Era proprio lo stesso periodo, la fine del 2021, in cui noi ci domandavamo quanto fosse grave innamorarsi perdutamente di un personaggio orribile come Kendall Roy (ne scrivevamo qui). A differenza dei fan di Succession, che continuano a seguire e commentare con nostalgia l’account @kendallroylookingsad, Jeremy Strong ha espresso fin da subito il desiderio di voltare pagina per paura di rimanere incastrato per sempre nel ruolo che ha definito «l’apice della sua carriera».

Chissà che nei panni di Roy Cohn l’attore non sia riuscito a superare se stesso. «Non si può sopravvalutare la sua influenza nel nostro Paese», ha detto Strong parlando dell’avvocato personale di Trump dal 1973 al 1985, morto nel 1986 per complicazioni dovute all’Aids, cinque settimane dopo essere stato radiato dall’ordine per condotta non etica,«la sua capacità di negare la realtà e altre cose che ha trasmesso a Donald Trump. Il suo copione ha una portata tentacolare sbalorditiva: è la persona più affascinante che abbia mai cercato di impersonare. Dovrei fare una premessa: il mio lavoro è quello di essere un investigatore umanistico di un soggetto [sì, dice proprio così, ndr] e di astenermi dal giudizio. Quindi, anche se personalmente potrei avere molti giudizi su Roy Cohn, quella non è la parte di me che si impegna nel lavoro creativo».

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