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Perché James Caan scriveva «Fine del tweet» in tutti i suoi tweet

James Caan, aka Sonny, è morto la sera del 6 luglio a 82 anni. Sui social e sui giornali l’attore del Padrino è stato ricordato per la sua brillante carriera e la capacità di interpretare i ruoli più disparati, dal dramma alla commedia, dai film d’azione a quelli per bambini (il New York Times ha selezionato 9 film diversissimi tra loro da riguardare). Tra i fan più accaniti, però, c’è anche chi ha dedicato un commosso ricordo al suo profilo Twitter. Caan aveva infatti un modo decisamente peculiare di utilizzare il social: probabilmente, considerata la sua età, non aveva ben capito come funzionava. Twittava quasi esclusivamente immagini, come se avesse scambiato Twitter per Instagram. Quest’incomprensione del mezzo aveva dato forma a uno stile inconfondibile: Caan era solito twittare immagini di se stesso in vecchi film aggiungendo delle emoji o un paio di parole sempre seguite dalla stessa frase: «Fine del tweet».

A volte addirittura scriveva soltanto quello, come unica didascalia dell’immagine: «End of tweet». Lo faceva sempre ed era diventato il suo segno distintivo, tanto che annunciando la morte dell’attore dal suo profilo Twitter, la sua famiglia ha voluto concludere il tweet nello stesso modo: «È con grande tristezza che vi informiamo della scomparsa di Jimmy la sera del 6 luglio. La famiglia apprezza l’affetto e le sentite condoglianze e chiede che la privacy venga rispettata in questo momento difficile. Fine del tweet».

Come ha scritto Nathan Rabin su Fatherly, in un tenerissimo articolo tutto dedicato al profilo Twitter di Caan, «I suoi tweet seguono una formula semplice e incredibilmente efficace. Un’immagine della sua straordinaria vita e carriera viene brevemente descritta/riassunta (oppure no!) prima delle parole “Fine del tweet”. A volte “Fine del tweet” sono le uniche parole che accompagnano un’immagine, il che significa, tecnicamente parlando, che le parole “Fine del tweet” sono la fine del tweet, l’inizio del tweet E l’intero tweet».

«Sarebbe facile essere irriverenti e dire che Caan era un nonno che non aveva capito Twitter», scrive ancora Rabin, «ma preferisco pensare che avesse una comprensione unica del social. Caan l’ha utilizzato come un album fotografico digitale, come un modo per ricordare perennemente i film che ha realizzato e le persone con cui ha stretto amicizia lungo la strada». E poi conclude il suo articolo così: «La morte dell’attore rappresenta la fine di James Caan e la fine dei suoi tweet, ma avremo sempre i nostri ricordi! Fine dell’articolo».