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21:37 lunedì 14 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Jafar Panahi ha cominciato uno sciopero della fame in prigione

02 Febbraio 2023

Nel 2010 il regista iraniano Jafar Panahi era stato condannato a sei anni di prigione per aver creato e diffuso «propaganda antigovernativa». Di quei sei anni, Panahi aveva inizialmente scontato soltanto due mesi perché l’autorità giudiziaria iraniana aveva poi concesso la libertà condizionale (precisando che la stessa poteva essere revocata in qualsiasi momento). Nel luglio dello scorso anno Panahi era stato arrestato e condotto nuovamente in carcere: stava indagando sugli arresti di altri registi avvenuti in quelle settimane (ne avevamo parlato qui). Sono passati più di sei mesi dal giorno in cui Panahi è entrato nel carcere di Evin, nella capitale Tehran, sei mesi durante i quali la Corte suprema iraniana ha annullato la sua condanna. Il regista, però, rimane in carcere e ora, come racconta Variety, per protestare contro la sua ingiusta e illegale detenzione, ha cominciato uno sciopero della fame.

Dalla prigione, Panahi ha anche diffuso un comunicato stampa in cui spiega le ragioni della sua scelta. Ha definito il sistema giudiziario iraniano e le forze dell’ordine del Paese «illegali e disumane», ha paragonate entrambe a dei «sequestratori» e ha detto che smetterà di mangiare, bere e assumere farmaci «fino a quando, forse, il mio corpo senza vita sarà finalmente liberato». A diffondere il messaggio del regista sono stati la moglie, Tahereh Saeedi, e il figlio, Panah Panahi, sui loro profili Instagram. Saeedi e Panahi figlio hanno raccontato che ad ottobre l’avvocato di Panahi padre, Saleh Nikhbakht, è riuscito a ottenere l’annullamento della condanna detentiva di Panahi: la motivazione, accettata anche dalla massima Corte iraniana, era che dall’emissione della sentenza sono passati più di dieci anni e che il reato di Panahi è quindi ormai prescritto, fatto che rende illegale la sua detenzione. Ma, secondo la testimonianza di moglie e figlio del regista, le autorità iraniane starebbero facendo di tutto per continuare a tenerlo in carcere.

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