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00:11 lunedì 10 novembre 2025
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Stranger Things sta per finire ma ricomincerà subito, visto che Netflix ha già pronto lo spin-off animato S’intitola Tales From ’85 ed espande la storia ufficiale tra la seconda e la terza stagione, riprendendone i personaggi in versione animata.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk  Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.
Nel primo trailer de La Grazia di Paolo Sorrentino si capisce perché Toni Servillo con questa interpretazione ha vinto la Coppa Volpi a Venezia Arriverà nella sale cinematografiche italiane il 15 gennaio 2026, dopo aver raccolto il plauso della critica alla Mostra del cinema di Venezia.
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.

L’Islanda è il miglior brand del 2017

11 Ottobre 2017

L’Islanda è il Paese nel mondo che, nel 2017, ha saputo sfruttare al meglio la sua reputazione internazionale in termini di solide opportunità commerciali. A stabilirlo è l’ultimo report di Brand Finance, società di consulenza di base a Londra che si occupa anche di nation branding, ovvero della misurazione del valore del “marchio” di 100 Paesi influenti al di fuori dei loro confini nazionali. Secondo lo studio, la piccola isola situata nella periferia nord d’Europa è la nazione più “performante” dell’ultimo anno: nella classifica Best Performing Nation Brand, infatti, il valore del marchio-Islanda è aumentato dell’83% rispetto al 2016 e continuerà a godere di una crescita senza eguali nel prossimo futuro. Il turismo è in continua espansione e sta rosicchiando la sua fetta di Pil al settore della pesca, che finora è stato il traino principale dell’economia: basti pensare che nel 2016 un milione e ottocentomila persone hanno visitato l’Islanda, il 40% in più rispetto al 2015. Nei primi due mesi del 2017 il numero di turisti segna già più 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e secondo le previsioni raggiungerà i 2.4 milioni di unità entro la fine dell’anno.

Si tratta di cifre tutt’altro che insignificanti, soprattutto se si tiene conto che l’Islanda è grande all’incirca un terzo dell’Italia e conta una popolazione che non supera le trecentotrentamila persone (e più o meno un milione di pecore, per inciso). Il rapporto di BF cita il ruolo svolto da Game of Thrones e, in particolare, dalle scene girate al di là della Barriera, che hanno contribuito a rendere popolari gli sconfinati paesaggi islandesi, ma le ragioni di questo successo sono ben più profonde. Ne ha parlato bene Claudio Giunta nel suo Tutta la solitudine che meritate (Quodilibet, 2014), che dell’Islanda fa un racconto non solo bello ma anche utilissimo per chiunque voglia visitare il Paese, partendo dalla crisi del 2008 e muovendosi tra la fissazione tutta islandese per l’arte contemporanea, i luoghi imperdibili (la Laguna Blu non è fra questi, dice Giunta, ma consiglia anche di non fare gli snob e di andarci lo stesso) resi celebri da video virali su YouTube oltre che da Jon Snow e, non ultima, la letteratura, autoctona e non, che ai deserti islandesi fatti di lava e ghiaccio si è ispirata.

Sono tanti i motivi che hanno reso il marchio-Islanda così popolare, compresa l’epopea della sua agguerrita nazionale di calcio, che proprio qualche giorno fa si è aggiudicata il titolo di nazione più piccola mai qualificatasi ai Mondiali. E se i gravi scandali che hanno riguardato il primo ministro Bjarni Benediktsson sono una saga a cui è difficile appassionarsi (e un po’ rovinano l’idea che dell’Islanda ci siamo fatti, quella televisivo-letteraria), è interessante invece seguire il dibattito pubblico attorno all’impatto del turismo che si sta sviluppando nel Paese. La campagna di educazione dello straniero intrapresa con la tipica stoicità islandese da media outlet come Iceland Magazine è in questo senso illuminante: vi insegnerà a guidare, parcheggiare, infine muovervi con rispetto sugli accidentati terreni dove crescono pochi, ma importantissimi, muschi, di cui bisogna conoscere l’esistenza prima ancora di partire.

Jon Snow e i Bruti nei pressi del ghiacciaio Svínafellsjökull, nel parco di Skaftafell
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