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07:21 mercoledì 31 dicembre 2026
L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
È morta la donna che restaurò così male un dipinto di Cristo da renderlo prima un meme, poi un’attrazione turistica Nel 2012, l'allora 81enne Cecilia Giménez trasformò l’"Ecce Homo" di Borja in Potato Jesus, diventando una delle più amate meme star di sempre.
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.

L’Islanda è il miglior brand del 2017

11 Ottobre 2017

L’Islanda è il Paese nel mondo che, nel 2017, ha saputo sfruttare al meglio la sua reputazione internazionale in termini di solide opportunità commerciali. A stabilirlo è l’ultimo report di Brand Finance, società di consulenza di base a Londra che si occupa anche di nation branding, ovvero della misurazione del valore del “marchio” di 100 Paesi influenti al di fuori dei loro confini nazionali. Secondo lo studio, la piccola isola situata nella periferia nord d’Europa è la nazione più “performante” dell’ultimo anno: nella classifica Best Performing Nation Brand, infatti, il valore del marchio-Islanda è aumentato dell’83% rispetto al 2016 e continuerà a godere di una crescita senza eguali nel prossimo futuro. Il turismo è in continua espansione e sta rosicchiando la sua fetta di Pil al settore della pesca, che finora è stato il traino principale dell’economia: basti pensare che nel 2016 un milione e ottocentomila persone hanno visitato l’Islanda, il 40% in più rispetto al 2015. Nei primi due mesi del 2017 il numero di turisti segna già più 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e secondo le previsioni raggiungerà i 2.4 milioni di unità entro la fine dell’anno.

Si tratta di cifre tutt’altro che insignificanti, soprattutto se si tiene conto che l’Islanda è grande all’incirca un terzo dell’Italia e conta una popolazione che non supera le trecentotrentamila persone (e più o meno un milione di pecore, per inciso). Il rapporto di BF cita il ruolo svolto da Game of Thrones e, in particolare, dalle scene girate al di là della Barriera, che hanno contribuito a rendere popolari gli sconfinati paesaggi islandesi, ma le ragioni di questo successo sono ben più profonde. Ne ha parlato bene Claudio Giunta nel suo Tutta la solitudine che meritate (Quodilibet, 2014), che dell’Islanda fa un racconto non solo bello ma anche utilissimo per chiunque voglia visitare il Paese, partendo dalla crisi del 2008 e muovendosi tra la fissazione tutta islandese per l’arte contemporanea, i luoghi imperdibili (la Laguna Blu non è fra questi, dice Giunta, ma consiglia anche di non fare gli snob e di andarci lo stesso) resi celebri da video virali su YouTube oltre che da Jon Snow e, non ultima, la letteratura, autoctona e non, che ai deserti islandesi fatti di lava e ghiaccio si è ispirata.

Sono tanti i motivi che hanno reso il marchio-Islanda così popolare, compresa l’epopea della sua agguerrita nazionale di calcio, che proprio qualche giorno fa si è aggiudicata il titolo di nazione più piccola mai qualificatasi ai Mondiali. E se i gravi scandali che hanno riguardato il primo ministro Bjarni Benediktsson sono una saga a cui è difficile appassionarsi (e un po’ rovinano l’idea che dell’Islanda ci siamo fatti, quella televisivo-letteraria), è interessante invece seguire il dibattito pubblico attorno all’impatto del turismo che si sta sviluppando nel Paese. La campagna di educazione dello straniero intrapresa con la tipica stoicità islandese da media outlet come Iceland Magazine è in questo senso illuminante: vi insegnerà a guidare, parcheggiare, infine muovervi con rispetto sugli accidentati terreni dove crescono pochi, ma importantissimi, muschi, di cui bisogna conoscere l’esistenza prima ancora di partire.

Jon Snow e i Bruti nei pressi del ghiacciaio Svínafellsjökull, nel parco di Skaftafell
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