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00:06 domenica 21 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
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Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

Fare una rivista di carta con l’intelligenza artificiale

L'IA sta diventando sempre più usata in campo artistico e nella generazione di immagini. Anche le immagini delle storie del nuovo numero di Rivista Studio, realizzate da Vittorio Maria Dal Maso, sono state generate usando una serie di algoritmi.

di Studio
16 Dicembre 2022

La Colorado State Art Fair è una fiera d’arte che quest’anno ha deciso di rinnovarsi inaugurando una nuova categoria: nel 2022 per la prima volta in Colorado si è scelto un miglior “artista digitale emergente”. Il premio lo ha vinto Jason M. Allen con un’opera realizzata inserendo le parole space, opera e theatre nel prompt dei comandi di Midjourney, ormai una delle più famose e usate AI per la generazione di immagini. Ricevendo il suo premio – un assegno da trecento dollari – Allen ha detto che la sua vittoria era la dimostrazione che «L’arte è morta, ragazzi. È finita. L’intelligenza artificiale ha vinto. L’umanità ha perso». Forse ha ragione Allen, forse hanno ragione tutti quelli che come lui pensano che l’uso dell’intelligenza artificiale per produrre arte segni la fine della stessa. Fosse davvero questo lo stato dell’arte, il nuovo numero di Rivista Studio – in edicola da domani – potrebbe essere considerato un’elegia funebre: tutte le immagini che accompagnano le storie raccontate nel numero 53, anche quella che vedete in questo, di articolo, sono state generate dal designer Vittorio Maria Dal Maso, pioniere di quella che in molti hanno cominciato a chiamare prompt art, usando un variegato insieme di intelligenze artificiali e comandi testuali. Dal giorno in cui abbiamo iniziato a generare le immagini del nuovo numero al giorno in cui la rivista è andata in stampa al giorno in cui le copie sono arrivate in edicola, tutti i software impiegati hanno ricevuto quotidiani aggiornamenti: se dovessimo cominciare a lavorarci adesso, queste intelligenze artificiali sarebbero già capaci di produrre immagini infinitamente superiori, per bellezza e sofisticatezza. È la testimonianza, questa, della velocità con la quale questo strumento sta evolvendo, una velocità che in parte spiega i terrori di chi sostiene che «L’arte è morta, ragazzi». Certo, è vero, le intelligenze artificiali pongono problemi. Legali, per esempio: a chi appartengono le immagini generate, alla persona che inserisce il comando nel prompt o a quelle che hanno realizzato le immagini che l’AI usa per generare la sua? È la domanda che ha portato Getty Images a vietare a chiunque di caricare illustrazioni AI-generated sulla sua piattaforma. Ma le AI possono essere anche opportunità commerciali, come dimostra YooxMirror, un’app iOS grazie alla quale chi vuole comprare un capo d’abbigliamento può prima provarlo addosso a un avatar personalizzato interamente generato da un’intelligenza artificiale. Problema e/od opportunità, forse vale la pena ricordare, a quelli per i quali l’intelligenza artificiale è la campana a morto dell’arte, tutte le altre volte che abbiamo già sentito i rintocchi di questa campana: quando fu inventata la fotografia si parlava della fine della pittura; quando i computer divennero strumenti musicali per molti fu il giorno in cui la musica morì. Sia la pittura che la musica sono ancora vive e vegete. Perché forse, in realtà, vale la pena ricordare che l’arte non è fatta dallo strumento ma dalla mano che lo muove. E la mano che muove le AI è sempre una umana.

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