Hype ↓
15:54 giovedì 4 dicembre 2025
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.
Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.
C’è un’azienda che sta lavorando a un farmaco simile all’Ozempic per far dimagrire i gatti in sovrappeso Una casa farmaceutica sta sperimentando un impianto a rilascio costante di GLP-1 per aiutare i gatti obesi.
Paul Thomas Anderson ha rivelato i suoi film preferiti del 2025 e ha detto che non è affatto vero che questo è stato un pessimo anno per il cinema Secondo il regista, ci sono diversi film (oltre il suo Una battaglia dopo l'altra) usciti quest'anno di cui dovremmo essere molto contenti.
L’ansia da Spotify Wrapped è talmente grave che migliaia di persone hanno creduto a una bufala su una versione modificabile disponibile a pagamento Evidentemente, quella di scoprire di avere dei brutti gusti musicali scorrendo il proprio Wrapped è una paura più diffusa di quanto ci si immagini.
Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».
Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.
La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.

I’m Your Man è la commedia più intelligente dell’anno

Candidato come Miglior film straniero agli Oscar 2022 per la Germania, il film di Maria Schrader sulla relazione tra una donna e un robot è molto più che un aggiornamento di Her.

21 Ottobre 2021

Come tutte le storie, anche questa inizia con un primo appuntamento. E come la maggior parte dei primi appuntamenti, anche quello tra Alma, un’accademica del Pergamon di Berlino, e Tom è tutto fuorché perfetto nonostante sia stato davvero programmato per esserlo: Tom è infatti un robot umanoide sviluppato e progettato per rispondere ai gusti di Alma, che lei ha accettato di “testare” controvoglia in cambio della promessa di nuovi finanziamenti per la sua ricerca, e di un viaggio per vedere dal vivo le tavolette con scrittura cuneiforme persiana che ne sono oggetto. È questa la trama di I’m Your Man, il film di Maria Schrader ispirato a un racconto di Emma Braslavsky e già premiato in Germania (German Film Award per miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia e miglior attrice protagonista a Maren Eggert, che ha vinto anche l’Orso d’argento a Berlino), ora in sala e scelto per rappresentare il Paese agli Oscar 2022. Una commedia romantica apparentemente leggerissima che aggiorna il tema della relazione uomo/intelligenza artificiale di Her e riflette su quello delle relazioni in generale, parlando di amore, solitudine e obbligandoci a chiederci se un mondo in cui gli algoritmi possono conoscerci più di quanto potranno mai farlo i nostri partner sia davvero un mondo migliore.

Alma è cinica. Tom ha un database pieno di complimenti standardizzati, «i tuoi occhi sono come laghi di montagna in cui annegare» è una frase che piace all’80 per cento delle donne tedesche, anche se lui la pronuncia con lo stesso tono di cortese interesse per niente passionale che usa per calcolare l’angolo di sicurezza ottimale a cui Alma dovrebbe regolare il sedile dell’auto. L’uomo perfetto è quindi troppo perfetto, per questo, ogni volta che lei lo chiude in un armadio insieme al suo asse da stiro e rifiuta l’offerta di un bagno profumato con petali e candele, lui si aggiorna sulle sue risposte. Tanto che, proprio nel momento in cui grazie al proprio algoritmo costantemente calibrato sulle reazioni di Alma Tom si umanizza, riempiendosi di piccole tare, difetti e imperfezioni, lei, specchiandocisi dentro, se ne innamora. Ma, come si chiede la protagonista, così facendo non rischieremo di rendere l’altra persona (o robot che sia) soltanto un’estensione di noi stessi, trasformando ogni conversazione in un lungo interminabile monologo? Vale per le relazioni, e anche per gli algoritmi: il rischio di appiattirci l’uno sull’altro, di avere solo le cose che pensiamo di volere.

Ci sono diversi motivi per cui I’m Your Man, che prende il nome da una canzone di Leonard Cohen dedicata a quel tipo di uomo prosaicamente definito “lo zerbino”, è una commedia brillante e malinconica di cui si dovrebbe parlare di più, nonostante con molta probabilità, nelle poche sale italiane in cui è arrivata, sia stata relegata al ruolo di film su cui ripiegare quando si scopre che il nuovo James Bond dura 3 ore. Al contrario di Her con cui Spike Jonze ha realizzato uno dei migliori film del Ventunesimo secolo e che descriveva il futuro come qualcosa di esteticamente distante dal nostro, la commedia di Maria Schrader (autrice della serie di successo Unorthodox) si stabilisce in un mondo che è come quello che abitiamo, senza replicanti e tutti quegli elementi che accompagnano i racconti sci-fi sui robot che sono impercettibilmente macchine e più evidentemente umani. Ad I’m Your Man, in qualche modo, ci siamo già arrivati. Tra Netflix, TikTok, Facebook, Instagram, l’idea di un algoritmo progettato per mostrarci nient’altro di ciò che vogliamo vedere, che renda la nostra vita come una grande cassa di risonanza, non è poi così diverso dal ritrovarsi a credere alle dichiarazioni romantiche di un uomo come Tom, che è stato progettato per piacerci.

A raccontare tutto questo ci sono Maren Eggert (Alma), una delle migliori attrici tedesche attualmente in circolazione, Dan Stevens (Tom), la bestia del live action della Bella e la Bestia, attore in Downton Abbey e in Eurovision Song Contest (interpretava il personaggio migliore, la pop star dalla Russia), e persino Sandra Huller, (la sensazione è quella di averla già vista, e infatti potrebbe essere successo con uno dei film tedeschi di maggior successo degli anni recenti, Vi presento Toni Erdmann, su Amazon Prime Video). I dialoghi sono taglienti, rapidissimi senza che si abbia mai l’impressione che ci sia qualcosa di superfluo, con una conclusione ambigua – alla fine, anche se si tratta di intelligenza artificiale e di algoritmi, cosa c’è di sbagliato a volere un po’ di pace, comprensione, e qualcosa che ci semplifichi la vita – e intelligente come lo sono le commedie migliori. Un racconto amaro e delizioso molto meno sci-fi di quanto sembri sulla vita e sull’amore che ha tantissime altre letture (l’amore che non può nascere in assenza di un passato in quanto costantemente messo alla prova da traumi, ricordi ed emozioni che abbiamo già provato con persone precedenti). Che avverte di quanto un giorno potrà essere seducente la prospettiva di amanti su misura e che potrebbe anche incoraggiarci a uscire dai nostri rapporti disfunzionali con persone e algoritmi. Ma soprattutto che ci lascia pieni di domande, come tutti i primi appuntamenti.

Articoli Suggeriti
Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra

Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.

Paul Thomas Anderson ha rivelato i suoi film preferiti del 2025 e ha detto che non è affatto vero che questo è stato un pessimo anno per il cinema

Secondo il regista, ci sono diversi film (oltre il suo Una battaglia dopo l'altra) usciti quest'anno di cui dovremmo essere molto contenti.

Leggi anche ↓
Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra

Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.

Paul Thomas Anderson ha rivelato i suoi film preferiti del 2025 e ha detto che non è affatto vero che questo è stato un pessimo anno per il cinema

Secondo il regista, ci sono diversi film (oltre il suo Una battaglia dopo l'altra) usciti quest'anno di cui dovremmo essere molto contenti.

A Bad Bunny non basta essere l’artista più ascoltato al mondo

Anche stavolta c'è lui in cima alla classifica mondiale di Spotify, degna chiusura di un 2025 in cui ha realizzato uno dei dischi più apprezzati, messo la sua Porto Rico al centro del mondo della musica e, soprattutto, fatto imbestialire la destra americana.

Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere

Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».

Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano

Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.

Con I convitati di pietra Michele Mari si è dato all’horror

Una chiacchierata con lo scrittore in occasione dell'uscita del suo nuovo libro appena pubblicato da Einaudi, una specie di versione milanese, colta, erudita di Squid Game.