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13:41 giovedì 26 giugno 2025
Aaron Sorkin scriverà e (forse) dirigerà il sequel di The Social Network Sarebbe già al lavoro sulla sceneggiatura ma stavolta punta anche a dirigere, subentrando a David Fincher.
Denis Villeneuve è stato appena annunciato come regista del prossimo 007 ma c’è già una grandissima attesa Sarà lui a dirigere il primo Bond della gestione Amazon. Adesso resta solo da scoprire l'attore che interpreterà 007 in questa nuova epoca.
C’è un sito che usa il riconoscimento facciale per trovare e denunciare i poliziotti violenti Si chiama fuckLAPD.com, l'ha creato un artista americano per trovare gli agenti che coprono i loro numeri identificativi. 
In un nuovo biopic su James Dean si racconta la relazione segreta che l’attore ebbe con un uomo Il film è tratto dal memoir di William Bast, che conobbe l'attore da giovanissimo ed ebbe con lui una relazione durata fino alla morte di Dean.
A New York le primarie democratiche le ha vinte a sorpresa un candidato sindaco molto di sinistra  Zohran Mamdani ha battuto Andrew Cuomo, grazie a una campagna elettorale molto radicale e al sostegno degli elettori più giovani.
È morto Alvaro Vitali, l’attore con una filmografia tra le più strane nella storia del cinema italiano Aveva 75 anni, al cinema aveva esordito con Fellini, poi le commedie sexy, Gian Burrasca, Paulo Roberto Cotechiño, anche una comparsata in un film di Polanski.
Secondo una ricerca, per colpa dell’inquinamento acustico si va in depressione, ci si ammala gravemente e si muore anche In Europa la situazione è particolarmente grave: l'inquinamento acustico fa più danni del fumo passivo e del piombo.
Adesso anche Wikipedia ha una sezione dedicata ai giochi e all’enigmistica L'enciclopedia libera si unisce a New York Times, Atlantic, New Yorker e molti altri giornali che in questi anni hanno investito parecchio nella gamification.

Il Nyt e il caso Thompson

Gli effetti neanche tanto secondari che lo scandalo di Jimmy Savile, in odor di pedofilia, sta avendo dalle parti del giornale americano

27 Ottobre 2012

Una cosa che ho scritto per Il Foglio sugli effetti dello scandalo Savile e BBC dalle parti del New York Times.

Tanti e tali sono i risvolti che rischia di portarsi appresso l’affaire Jimmy Savile – l’ex conduttore storico della BBC (scomparso lo scorso anno) in odor di abusi e di pedofilia recidiva sulla cui presunta copertura omertosa da parte dei vertici del broadcaster è in corso una seria e vasta indagine – che da qualche giorno uno di questi è sbarcato prepotentemente oltreoceano.
E lo ha fatto aprendo una piccola grande crepatura nella granitica struttura di un altro colosso del mondo dei media con la schiena dritta e la M maiuscola, il New York Times, dalle cui colonne digitali martedì scorso Margareth Sullivan, il public editor del giornale, ha sollevato il seguente quesito: dello scandalo della BBC sappiamo molto vista la copertura che ne sta dando il nostro ufficio di Londra, ma non sarebbe forse il caso di farsi più aggressivi e di approfondire i vari “non ero a conoscenza davvero di nulla” dell’allora capo della tv inglese Mark Thompson, dato che, fino a prova contraria, dal prossimo 12 novembre lo stesso Thompson si insedierà ufficialmente come nuovo Ceo del nostro glorioso giornale?
La domanda, vista la delicatezza della vicenda, non è caduta nel vuoto. In un’intervista del giorno dopo ripresa dallo stesso New York Times, Mark Thompson ha dichiarato che è assolutamente corretto che gli vengano chieste spiegazioni in merito da parte del suo imminente datore di lavoro ma che non crede di aver ravvisato nel suo comportamento su questa faccenda nulla che possa inficiare il suo impegno preso con il New York Times. […]

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