Hype ↓
05:36 domenica 2 novembre 2025
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Dopo 30 anni di lavori e un miliardo di investimenti, è stato finalmente inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio di Giza Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson ha deciso di diventare un cantante e avrebbe già pronto il suo primo album Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.

Il governo e il segretario

Per capire se davvero sarebbe deleterio per Renzi e per il paese un suo eventuale arrivo a Palazzo Chigi prima delle prossime elezioni, bisogna allargare lo sguardo e analizzare le alternartive: Letta, la legge elettorale, e un Pd di lotta e di governo.

09 Febbraio 2014

Roma – Si dice che Matteo Renzi commetterebbe un errore mortale o una svista fatale a fare il passo che in molti gli chiedono di compiere, cioè di avvicinarsi a Palazzo Chigi per prendere il posto di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio. Si dice che questa mossa lo brucerebbe, lo farebbe cadere in una trappola, lo logorerebbe in modo forse definitivo e sarebbe il migliore assist possibile a tutti i suoi nemici, i suoi avversari, a tutti gli storici anti renziani che non a caso, oggi, gli chiedono di compiere quel passo: un po’ per evitare che il governo Letta continui a fare pasticci, un po’ per tentare di immergere il segretario del Pd nelle sabbie mobili del governo.
Si dice anche che per Renzi, fare questo passo, comporterebbe un’improvvisa crescita di baffetti e lo trasformerebbe in un nuovo Massimo D’Alema, in un principe del ribaltone più che della rottamazione, e che per uno come Renzi, che trae la sua forza e il suo giovamento dalla legittimazione popolare, andare a Palazzo Chigi senza di essa sarebbe come premere il tasto finish della sua carriera politica.

C’è del vero in queste obiezioni ma non si può capire il momento in cui si trova Renzi senza allargare l’inquadratura e studiare l’alternativa. Intanto una questione di merito: che Renzi voglia andare a Palazzo Chigi, ovvero che il segretario del partito maggiore azionista di questo governo voglia trasformare il governo del presidente nel governo del Pd, è un ragionamento politico che ha una sua forza, e considerando che Letta oggi – un po’ per sua responsabilità e un po’ perché il governo per come era nato imponeva al presidente del Consiglio un ruolo di imparzialità – è percepito da molti nel Pd come se fosse il presidente di nessuno, si capisce che il Pd voglia mettere mano al governo spendendo il suo uomo più forte, ovvero Renzi.

Per Renzi, naturalmente, sarebbe preferibile andare a votare subito e arrivare a Palazzo Chigi (salvo miracoli berlusconiani) passando per il via, ovvero per le elezioni, ma la strada verso le urne promette di essere complicata: la legge elettorale potrebbe essere approvata anche prima del termine massimo per far cadere il governo (che è l’inizio di aprile) ma andare a votare con una legge come l’Italicum senza abolire il Senato potrebbe essere complicato e potrebbe portare alla formazione di due maggioranze diverse nelle due Camere. Inoltre, dato che il diavolo si nasconde nei dettagli, bisognerà vedere cosa succederà martedì prossimo alla Camera quando verrà votato un emendamento firmato da Pino Pisicchio che prevede l’inserimento di una clausola che vincola l’entrata in vigore della legge all’abolizione del Senato, e considerando che per Renzi votare con questa legge elettorale, il proporzionale, sarebbe il modo più semplice per rendere possibile quello scenario che ieri invece Renzi ha respinto con forza, un governo con Berlusconi, risulta evidente che votare subito sarebbe molto complicato.

Resta il governo, ovvero il governo Renzi. Vuole farlo davvero Renzi? Ci pensa da quando è stato eletto segretario, era il suo piano B, e tutto ora dipende da Napolitano: ci starà o no? Vedremo. Il rapporto con Letta è forte e il presidente della Repubblica ancora non si fida del tutto di Renzi ma se il Pd dovesse proporre il proprio segretario, come farebbe il Quirinale a dire di no?

E Renzi, invece, che vantaggio avrebbe ad andare a Palazzo Chigi? Semplice. Per il segretario del Pd rimanere fino al 2015 in questa posizione di mezzo, schiacciato tra il dover essere allo stesso tempo uomo di lotta e di governo e costretto a subire di riflesso gli eventuali errori commessi da Letta e i suoi ministri, rischia di essere pericoloso e di trasformare il segretario del Pd in un segretario ostaggio delle piccole intese.
E dunque: meglio rischiare il logoramento a causa degli errori commessi degli altri o meglio rischiare il logoramento a causa degli errori commessi da se stesso? Renzi è convinto che valga la pena tentare, prendendo in mano il timone del governo e guidando la barca fino alle prossime elezioni. Con quale maggioranza? Con la stessa di oggi ma con due pezzi in più: i senatori di Sel e il gruppo di grillini in uscita.
La missione è questa e paradossalmente per Renzi prendere la strada logorante di Palazzo Chigi potrebbe essere il modo migliore per tentare l’operazione molto difficile di non venire logorato.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.