Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Il gioco da tavolo più in voga tra 2.700 anni


Jason Rohrer è un game designer che probabilmente teme di vedere le sue creazioni usate per un periodo e poi dimenticate. Forse per questo all’ultimo Game Design Challenge – una competizione annuale fra i guru degli sviluppatori di giochi – ha presentato A game for someone.
La vaghezza del titolo non è accidentale: il gioco di Rohrer è progettato per essere giocato fra duemila anni. L’ispirazione l’ha tratta da quegli architetti che progettano grandi strutture e non vivono abbastanza per vederle ultimate, dice, e in parte anche dai giochi tradizionali che sono sopravvissuti ai secoli e alle epoche (ad esempio il Mancala africano).
Per essere sicuro che nessun coevo giochi a A game for someone, Jason Rohrer ha lasciato il compito di svilupparne le regole a un’Intelligenza Artificiale, l’ha costruito in titanio e l’ha seppellito da qualche parte nel deserto del Nevada.
Per finire, ha fornito ai presenti al Game Design Challenge un pezzetto di carta con alcune coordinate GPS, assicurando che se qualcuno le avesse seguite con un metal detector, il gioco avrebbe potuto essere trovato nel giro di 2.700 anni.
Nell’immagine: A game for someone. Non potrete giocarci.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.