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Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Hillary voleva mantenere le truppe in Iraq

19 Giugno 2014

Hillary Clinton avrebbe cercato di convincere Obama a non ritirare le truppe dall’Iraq. Lo rivela James Jeffrey, ex ambasciatore americano a Baghdad, in un’intervista a The Daily Beast.

Il ritiro delle truppe americane dall’Iraq è stato una dei cavalli di battaglia della prima campagna elettorale di Barack Obama. Una promessa poi mantenuta dal presidente americano, che tra il 2009 e il 2011 ha completato il rimpatrio delle forze armate statunitensi che erano di stanza nel paese mediorientale. Ora che, a tre anni di distanza, l’Iraq si trova nel caos più totale (per saperne di più leggi Cosa sta succedendo in Medio Oriente), qualcuno comincia però a domandarsi se non sia stato un errore. Soprattutto da destra: secondo i Repubblicani, l’Iraq si sta disintegrando per colpa del ritiro voluto da Obama: mentre su Slate il commentatore conservatore Reihan Salam scrive che «l’America non avrebbe mai dovuto lasciare l’Iraq».

Ma quale è stato il ruolo di Hillary Clinton, che in quel periodo era segretario di Stato? Ufficialmente Hillary ha sempre difeso le posizioni del presidente, anche se è noto che proprio sull’Iraq i due avessero opinioni contrastanti: nel 2002, quando era senatrice, Hillary aveva sostenuto la campagna militare voluta da Bush, cosa che poi Obama le avrebbe rinfacciato durante le primarie democratiche.

Una volta eletto, Obama l’ha nominata segretario di Stato, e i due hanno lavorato in tandem mettendo da parte i dissapori precedenti. Tuttavia, stando alle indiscrezioni dell’ambasciatore Jeffrey, pare che fossero in profondo disaccordo sul come gestire il dossier Iraq. Da un lato Obama e il suo staff vedevano nel ritiro delle truppe una promessa che non si poteva non mantenere. Dall’altro il dipartimento di Stato capitanato da Clinton temeva che le condizioni per il ritiro non ci fossero: «Hillary Clinton era molto decisa sul mantenere le truppe lì», ha detto il diplomatico. «Voleva rimanere in Iraq oltre il 2011»

Clinton, tuttavia, non ha mai confermato questa versione. Intervistata da Christiane Amanpour lo scorso martedì, ha difeso la linea di Obama e addossato la colpa del fallimento in Iraq al governo di Nuri al-Maliki.

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