Hype ↓
07:08 mercoledì 17 dicembre 2025
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che vogliono da lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.
Negli anni ’60 la Cia ha perso un ordigno nucleare sull’Himalaya e ancora non l’ha ritrovato Nel 1965, sulla vetta di Nanda Devi, l'intelligence americana ha perso un dispositivo alimentato a plutonio. È ancora lì, da qualche parte.
Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani Questo "prologo" è stato proiettato in diverse sale negli Usa e ovviamente è già stato piratato e diffuso online.
I Talebani in Afghanistan hanno un nuovo nemico: i giovani che si vestono da Peaky Blinders Quattro ragazzi di 20 anni sono stati sottoposti a un «programma di riabilitazione» dopo aver sfoggiato outfit ispirati a Tommy Shelby e compari.
Il neo Presidente del Cile José Antonio Kast ha detto che se Pinochet fosse ancora vivo voterebbe per lui Ed evidentemente anche questo è piaciuto agli elettori, o almeno al 58 per cento di quelli che hanno votato al ballottaggio e che lo hanno eletto Presidente.

Il mondo gelido e poetico di Han Kang

Il 5 novembre è uscito Non dico addio, il quinto libro pubblicato in Italia del primo premio Nobel coreano, un romanzo in cui fa così freddo che dobbiamo infilarci sotto le coperte per leggere.

06 Novembre 2024

Il 5 novembre è uscita Non dico addio, la quinta opera pubblicata in Italia del premio nobel Han Kang, il primo premio Nobel coreano, nonché ovviamente la prima, distintasi anche per non avere rilasciato dichiarazioni in merito al conferimento del premio (ma del resto, una che si è affermata con un romanzo su una donna che decide di diventare una pianta, non promette manifestazioni canoniche). Come nel caso della Vegetariana, Man Booker Prize 2016, in cui la risoluzione di deprivare gradualmente il proprio corpo prendeva le mosse da un sogno, anche nel nuovo romanzo – uscito in Corea nel 2021, intrapreso nel 2014 e poi ripreso nel 2018 – l’intera azione è scaturisce da un sogno ricorrente. Nella Vegetariana, era un sogno di sangue e boschi scuri, in questo caso è un sogno di tronchi neri, tombe coperte da una mareggiata e soprattutto neve (leitmotiv ossessivo del libro). E come in Atti umani, romanzo del 2014 sul massacro di Gwangju, Non dico addio discende dalla medesima visione onirica di morte, e arriva a parlare delle stragi di civili dell’isola di Jeju e della miniera di Gyeongsan, avvenute tra il 1948 e il 1950 ai danni di oltre trentamila comunisti morti per mano della Gioventù del Nord-Ovest con l’appoggio del governo americano. Quindi ancora violenza di stato, tema caro all’autrice macabra e sfuggente, che poi, secondo quanto dichiarato in sua vece dal padre, è anche il motivo per cui ha preferito rinunciare ai festeggiamenti: in questo clima internazionale, sarebbe stato un controsenso celebrare la vittoria di un Nobel assegnato proprio per una prosa che affronta i traumi storici.

In ogni caso, dire che questo libro parla di eccidi di massa, non rende l’idea. Non dico addio è una storia di devozione amorosa tra due donne sole di mezza età, dopo vite di famiglia o carriere andate in frantumi. È una parabola di scioglimento nella natura, dove i cristalli di neve sono vere e proprie presenze pensanti, gli uccelli di bosco e i pappagalli domestici sono compagni più sensati dell’essere umano, e arrendersi all’assideramento è preferibile rispetto al ritorno in società. È soprattutto una ghost story, in cui gli universi si sdoppiano e gemmano l’uno dall’altro più e più volte, disorientando completamente il lettore rispetto a quale mondo possibile stiamo attraversando, fino al farlo desistere dal porsi questa domanda così terra terra. E allora non ci chiediamo più nemmeno perché nella tormenta a nessuno venga in mente di aprire un ombrello, ma tutti preferiscano ammassare centimetri di neve sulle ciglia.

Tutto inizia con Gyeong-ha fa il famoso sogno dei tronchi neri nella neve: sa che i tronchi sono anime morte. Lei pensa che sia legato al libro che appena finito di scrivere (presumo Atti umani), invece pian piano capisce che è una premonizione. Ne parla con l’amica In-seon, film-maker che ha lasciato Seul ed è diventata falegname in un punto sperduto dell’isola di Jeju. L’amica le dice: quando nevicherà, realizzeremo un video ispirato al tuo sogno. E inizia ad ammassare decine di tronchi. Poi un giorno la chiama d’emergenza da un ospedale di Seul: si è mozzata due dita, e queste devono essere punzecchiate ogni tre minuti con un ago per impedire la cancrena (una tortura che anticiperà quelle della seconda parte del libro). Le fa una richiesta assurda: devi andare a dar da bere al mio pappagallo sull’isola, dove imperversa una bufera. E la nostra parte, parte senza neanche passare per casa e prendersi gli stivali, perché ha capito che quell’altra si è segata le dita lavorando al progetto del suo sogno. Se già è poco realistico che la richiesta non venga fatta a dei vicini di casa, da questo momento la narrazione inizia a spaccarsi e diramarsi. Dall’arrivo a Jeju in poi, Gyeong-ha non tocca più nessuno, molte volte siamo portati a credere che interagisca con spiriti, e altrettante volte crediamo che sia morta lei, e che continui a agire su un altro piano sensibile. Corpi che si credevano sepolti tornano a sbattere le ali, corpi che sapevamo mozzati ricompaiono integri. Ma allora sono morti loro, è morta lei, o siamo morti noi? Nel libro fa così freddo che dobbiamo infilarci sotto le coperte per leggere.

Ognuno esiste su più binari, quello dove dorme e quello dove sogna, quello dove è svenuto e quello dove è evocato da una persona cara, quello dove è morto e quello dove continua a mangiare e aver bisogno di caldo e luce per vederci qualcosa. Non è un caso se a spingere l’azione è un pappagallino, un animale i cui occhi laterali possono guardare nello stesso momento due scenari per noi alternativi.

A un certo punto si dice, della madre dell’amica In-seon: da quando scoprì che dal massacro era sfuggito un giovane con faccia di bambino, la sua vita si sdoppiò per sempre: c’era la vita con fratello morto e l’altra, col fratello vivo da qualche parte. E alla fine accettiamo senza stupore che i millecinquecento bambini morti in mare quel giorno a Jeju ritornino all’isola vestiti di vento e trafiggano la protagonista come tanti aghi, in una trasfusione di vita. Ci sembrerà ovvio perfino che quel che l’autrice sognava era la gente uccisa settant’anni prima in mare; sognava ciò che era stato visto dagli antenati della sua amica, perfino dai suoi morti nei rastrellamenti, suggerendo tra le due una comunione di anime che percorre sentieri diversi dalla corporeità e dalla cronicità del tempo.

Han Kang ha spiegato che, come per tutti i romanzieri coreani, la sua prosa viene dalla poesia perché in Corea non esiste una tradizione del romanzo. Penso che sia difficile immaginare, per una scrittura del genere, un’origine diversa da questa. E nonostante l’incanto di uno stile che somiglia a un disegno di fagioli di soia nella neve, si legge il libro tutto d’un fiato per capire, come in un mistery, qual era l’ipotesi giusta. Solo che quando si arriva alla fine, non ci si accorge neanche di non aver ottenuto risposte, perché si è completamente soggiogati dalle regole di quell’altro mondo. Che poi, per quel che ne sappiamo, potrebbe pure essere il nostro.

Articoli Suggeriti
Rob Reiner voleva che tutti vivessero felici e contenti

Era amato dal pubblico, era amato dai critici, era amato dagli attori, era amato dagli sceneggiatori: Reiner è stato uno dei maestri americani, una delle più influenti e carismatiche personalità mai viste a Hollywood.

Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani

Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.

Leggi anche ↓
Rob Reiner voleva che tutti vivessero felici e contenti

Era amato dal pubblico, era amato dai critici, era amato dagli attori, era amato dagli sceneggiatori: Reiner è stato uno dei maestri americani, una delle più influenti e carismatiche personalità mai viste a Hollywood.

Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani

Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.

di Studio
I migliori libri del 2025

Dieci libri selezionati dalla redazione di Rivista Studio tra tutti quelli usciti quest'anno.

Cahiers du cinéma dice che Pomeriggi di solitudine è il film dell’anno e ha perfettamente ragione

Il film di Albert Serra sul torero peruviano Andrés Roca Rey porta il documentario in un territorio inesplorato e violento, persino ostile allo spettatore. Ed è proprio questo a renderlo una delle opere fondamentali della storia recente del cinema.

Ne L’uso della foto c’è il sesso, la morte, la politica e tutto quello che ha reso grande Annie Ernaux

Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.

Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente

Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.