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01:51 lunedì 16 giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 
Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

Cos’ha detto Gisèle Pelicot nella testimonianza al suo processo

23 Ottobre 2024

«Lo stupratore non è qualcuno incontrato un parcheggio a tarda notte. Uno stupratore può essere anche in famiglia, tra i nostri amici». La testimonianza di Gisèle Pelicot, 71 anni, non è una testimonianza comune, non solo perché è molto difficile, anche per i più esperti di cronaca nera e giudiziaria, farsi venire in mente un caso simile, ma anche perché sta cambiando il modo in cui si parla di violenza sessuale. Già a settembre Pelicot avevo testimoniato al tribunale di Avignone contro i 51 uomini imputati con l’accusa di averla stuprata a sua insaputa con la complicità del suo ex marito Dominique Pelicot, un’assurda violenza andata avanti per 10 anni. Come abbiamo appreso, l’uomo le somministrava di nascosto dei farmaci per consentire agli uomini contattati online di entrare in casa e abusare di lei mentre era in uno stato di incoscienza. In quel caso la donna aveva raccontato di come aveva scoperto degli stupri e della sua relazione con l’ex marito, con cui era sposata da cinquant’anni.

Oggi, mercoledì 23 ottobre, Pelicot ha rilasciato una nuova testimonianza definendosi «una donna totalmente distrutta», e confermando la sua determinazione di parlare e raccontare pubblicamente tutto quello che ha passato per «cambiare la società». «Voglio che tutte le donne vittime di stupro – non solo quando sono state drogate, lo stupro esiste a tutti i livelli – dicano: la signora Pelicot l’ha fatto, possiamo farlo anche noi. Quando vieni stuprata provi vergogna, e non spetta a noi provare vergogna, spetta a loro».

Gisèle Pelicot ha continuato la sua testimonianza (qui la versione completa) rilasciando nuovi dettagli sull’orribile storia di cui è protagonista: «Avevo due cassetti pieni di biancheria, conoscevo bene la mia biancheria intima. Prediligevo il bianco e l’arancione, avevo calze bianche, avevo collant neri. La biancheria nei video non è la mia. Quella che ho visto nei video non mi appartiene, la teneva nascosta da qualche parte ma io non lo sapevo».

Si è perfino interrogata sul possibile motivo per cui il marito abbia deciso di creare un sistema del genere, portandolo avanti per 10 anni: «Ho pensato che forse non si è mai ripreso dal fatto che io avessi incontrato qualcuno nella mia vita. Mi sono spesso sentita responsabile. Ho pensato: non era forse vendetta, perché aveva sofferto così tanto per quella relazione? Ma ne avevamo parlato. Anche lui aveva avuto delle relazioni».  A un certo punto Gisèle Pelicot ha voluto rivolgersi direttamente al lui, chiamandolo Dominique, dicendo però che non voleva guardarlo: «Tante volte, mi sono detta che ero fortunata ad averti al mio fianco». Il marito si è infatti preso cura di lei per anni mentre soffriva problemi neurologici dei quali però non riusciva a ricevere una diagnosi precisa: era lui ad accompagnarla dal neurologo e dal ginecologo, era lui a starle vicino e a rassicurarla. Ma ora sappiamo che quei “problemi neurologici” erano interamente provocati dai farmaci che le somministrava di nascosto.

«Preparava molti pasti. Lo vedevo come una persona attenta. Una sera era venuto a prendermi alla stazione di Avignone dopo 10 giorni con i miei nipoti. Aveva già preparato il pasto: purè di patate. Due piatti erano già nel forno. A me le patate piacciono con l’olio d’oliva e a lui con il burro, quindi era facile capire quale piatto era il suo e quale il mio. Avevamo bevuto un bicchiere di vino bianco insieme. Non ho mai trovato niente di strano nelle mie patate. Spesso quando c’era una partita di calcio in tv, gliela lasciavo guardare da solo. Mi aveva portato il gelato a letto, il mio gusto preferito, lampone. E avevo pensato: “Quanto sono fortunata, è proprio un amore”». Pelicot parlerà ancora nelle fasi finali del processo, che durerà fino al 20 dicembre.

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di Studio
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