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Il fantasma di Kiev, l’asso dell’aviazione ucraina, esiste davvero?

Le leggende metropolitane fanno parte della storia di ogni guerra: di eroi capaci di imprese al limite del sovrannaturale c’è sempre bisogno, servono a tenere alto il morale di chi la guerra la combatte sul campo e sono indispensabili alla propaganda di quelli che i conflitti li decidono da lontano. La guerra tra Russia e Ucraina, ovviamente, non fa eccezione. Dopo appena una settimana di combattimenti, infatti, gli ucraini hanno già trovato l’eroe che li rappresenta: sui social gli hanno dato un soprannome allo stesso tempo suggestivo e descrittivo, “il fantasma di Kiev”. Secondo le voci che circolano in questi giorni in parte sui giornali e soprattutto online, il fantasma di Kiev sarebbe un pilota dell’aeronautica ucraina che finora è riuscito ad abbattere, da solo, sei aerei russi. Il soprannome “fantasma” è suggestivo per questo, perché finora il pilota avrebbe combattuto come un vero e proprio fantasma: sembra quasi che i nemici non lo vedano arrivare. E poi, come si diceva, “fantasma” è anche una scelta piuttosto descrittiva: finora nessuno è riuscito a chiarire se questo asso dell’aviazione esista davvero o sia solo una leggenda metropolitana. Per il momento, stando alla ricostruzione fatta dalla Associated Press, il fantasma di Kiev è solo una leggenda metropolitana o una storia di propaganda: i video che finora venivano usati come prova dell’esistenza e delle prodezze di questo asso dell’aviazione si sono rivelati, in realtà, cut scenes prese dal videogioco Digital Combat Simulator. La software house che produce il gioco ha addirittura pubblicato un post su Facebook in cui chiede di smetterla di usate le immagini di Digital Combat Simulator spacciandole per filmati di quanto sta succedendo in queste ore in Ucraina.

Che esista o meno (e probabilmente non esiste), resta il fatto che il fantasma di Kiev è diventato il protagonista di moltissime storie di guerra che in questi giorni vengono raccontate in Ucraina. Se i racconti fossero veri, si tratterebbe del primo “asso dell’aviazione” del ventunesimo secolo. Si tratta di un titolo semi-ufficiale, un riconoscimento al quale possono aspirare solo i migliori piloti, i combattenti più efficaci: per essere definiti “assi”, infatti, bisogna aver abbattuto almeno sei nemici, un’impresa difficilissima nel moderno “airborne warfare”. Finora, al fantasma sono stati attribuiti gli abbattimenti di due SU-35, un SU-27, un MiG-29 e due SU-25 russi. Stando a quanto riporta il Ministero della Difesa ucraino, negli scorsi giorni sarebbe stato confermato l’abbattimento di un aereo russo proprio sopra la capitale: nelle ore immediatamente successive a questo annuncio, le voci hanno cominciato a circolare e anche questo abbattimento è stato attribuito al fantasma.

Il fantasma di Kiev è una delle due storie di guerra che in questo momento stanno tenendo alto il morale dei soldati e dei combattenti ucraini. L’altra storia, a differenza della prima, però, è una certezza. Si tratta della vittoria nella Battaglia di Hostomel, una vittoria delle truppe ucraine, capaci di respingere i russi e di evitare la conquista da parte di quest’ultimi dell’aeroporto internazionale di Kiev. Si tratta di un obiettivo strategico per i russi, necessario per facilitare il rifornimento e favorire il passaggio delle truppe. A riprendere parte dello scontro c’erano le telecamere della Cnn, mentre a testimonianza della vittoria ottenuta dagli ucraini in questa battaglia c’è una foto diventata virale che ritrae tre giovani soldati, sopravvissuti allo scontro, che festeggiano stringendo la bandiera ucraina.