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Chloe Malle è la nuova direttrice di Vogue Us Figlia dell'attrice Candice Bergen e del regista francese Louis Malle, dal 2023 era direttrice del sito di Vogue, dove lavora da 14 anni.
Anche la più importante associazione di studiosi del genocidio del mondo dice che quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio L'International Association of Genocide Scholars ha pubblicato una risoluzione in cui condanna apertamente Israele.
La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.
Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
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Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

Gérard Depardieu è stato condannato per violenza sessuale

Diciotto mesi, con pensa sospesa, per violenze ai danni di due donne durante le riprese del film Les Volets Verts, nel 2021.

13 Maggio 2025

Il nome di Gérard Depardieu verrà inserito nel registro nazionale dei colpevoli di reati sessuali. Lo ha deciso il giudice che lo ha condannato a 18 mesi di carcere (con pena sospesa) per il reato di violenza sessuale ai danni di due donne commesso nel 2021. È successo tutto sul set del film Les Volets Verts, girato a Parigi quattro anni fa, le vittime di Depardieu sono una costumista di 54 anni e una assistente alla regia di 34 anni. La prima, nota sui media con il nome fittizio di Amélie, subito dopo la sentenza ha detto che «per me questa è una vittoria. Giustizia è fatta».

Durante il pronunciamento della sentenza Depardieu non era presente in sala, per lui c’era il suo legale, Jérémie Assous, che ha immediatamente annunciato il ricorso in appello. Anche l’avvocata di Amélie, Carine Durrieu Diebolt, ha parlato con i media dopo la sentenza: «Spero che questa sia la fine dell’impunità per gli artisti del cinema. Ho sentito di attori e attrici che non molto tempo fa si sono espressi a favore di Depardieu. Ora che c’è questa sentenza, nessuno può più dire che Gérard Depardieu non è un predatore sessuale e questo è un fatto importante. Oggi, nel giorno in cui inizia il Festival di Cannes, voglio che il mondo del cinema pensi alle vittime di Gérard Depardieu e che parli di quelle vittime», ha detto Durrieu Diebolt.

L’avvocata fa riferimento a una ormai famigerata lettera aperta in sostegno di Depardieu, firmata da 56 figure di spicco del cinema francese e internazionale (e forse anche alle dichiarazioni di Macron in difesa dell’attore). All’epoca della pubblicazione di questa lettera erano già noti i fatti poi confermati anche nel processo: durante le riprese del film, Depardieu ha bloccato con la forza Amélie e l’ha palpeggiata con violenza fino a quando non è stato portato via con la forza.

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