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22:22 mercoledì 26 novembre 2025
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

Fontaines D.C, I dublinesi del post-punk

Considerati gli eredi dei Pogues, ispirati da Joyce e Yeats, con il nuovo album Romance la band irlandese ha raggiunto una fama nuova: il tour europeo è già sold out, data di Milano compresa.

12 Settembre 2024

Una diagnosi di Adhd, una passione per le gonne plissettate come quella sfoggiata sul palco di Glastonbury lo scorso luglio, ma anche una lotta dichiarata contro gli attacchi di panico e il cambiamento climatico: se dovessimo definire la Gen Z dai suoi eroi, Grian Chatten sarebbe sicuramente uno di loro. Dopo un Brit Award, una nomination ai Grammy e al Mercury Prize, e nel caso di Skinty Fia del 2022, un posto in cima alle classifiche del Regno Unito (A Hero’s Death, invece, aveva perso di poco una battaglia contro Taylor Swift), era improbabile che i Fontaines D.C. potessero piacerci più di così. Forse, ci siamo sbagliati. Acclamati da Nme come «la prossima grande speranza della scena post punk», oltre che come eredi naturali e altrettanto irlandesi dei The Pogues, la band ha massimizzato la sua ascesa con un tour che a Milano è già sold out, in larga parte grazie al successo di Romance, il quarto album in studio uscito lo scorso 23 agosto.

«In this modern world I feel anything» declama Chatten: è la parabola di un amore postmoderno in cui il desiderio si alterna freneticamente all’indifferenza in un mondo distopico eroso dalla crisi climatica – sempre a Glastonbury la band ha dedicato “Starbuster” al ricercatore danese Nikolaj Schultz. La schizofrenia è tanto concettuale quanto sonora, frutto della collaborazione con il produttore James Ford (Arctic Monkeys, Blur), tra brani che alternano le pose DIY dei Korn, il rap grunge degli anni ‘90, ballate sognanti come “Favorite”. Ma già dalla copertina, da quel cuore surrealista rosa bubble gum, avremmo dovuto capire che non era solo il sound che stava cambiando, era questione d’identità.

Nell’intro del singolo “Big” del 2019, Dublino viene definita «A pregnant city with a catholic mind». Come Lou Reed con New York e Morrissey con Manchester, Chatten si è fatto cantore della capitale cogliendo lucidamente il malessere della gentrificazione che la pervade. Le immagini di The Liberties, il quartiere industriale in cui diversi membri della band sono cresciuti tra pioggia incessante e birre della Tesco, si sovrappongono a figure oniriche afferenti al folklore e alla letteratura irlandese. Il titolo stesso dell’album d’esordio, Dogrel, significa “versi grezzi di scarso valore artistico”, le rime popolari delle osterie e delle fabbriche.

La letteratura continua ad essere materia a cui attingere a piene mani oltre all’espediente che ha determinato l’unione di Carlos O’Connell, Conor Curley, Conor Deegan, Grian Chatten e Tom Coll tra i banchi della British and Irish Modern Music Institute. Connessi dal comune interesse per la poesia, pubblicarono due raccolte di liriche intitolate Vroom e ispirate alla Beat Generation e ai poeti irlandesi Patrick Kavanagh, William Butler Yeats, James Joyce. Presto, le liriche sono diventate musica. Cinque anni dopo è ancora Joyce l’ispirazione alla base di “Horseness Is The Whatness”, il brano centrale di Romance che prende il titolo de un verso dell’Ulisse. I riferimenti alla tradizione letteraria dublinese restano, ma “l’irlandesità” in senso ampio diventa invece oggetto di dibattito. Dopotutto, con quattro membri che attualmente vivono nella capitale inglese, la band potrebbe perdere l’acronimo D.C. (Dublin City) in tempo per il prossimo album.

Nei lunghi cicli di interviste per la promozione del disco, Chatten è apparso infatti più laconico sulle sue ispirazioni rispetto al passato. Forse è la volontà di trascendere il particolare per rendere la propria musica e i propri testi accessibili a tutti. Un punto di discussione che si accompagna all’improvviso cambiamento estetico della band. I visual solo molto lontani dallo stile analogico della cover di Liberty Belle con Thomas Dudley, lasciano spazio a illustrazioni allucinate e colori più vivaci. Le scelte in fatto di abbigliamento non sono da meno: occhiali veloci, maglie da calcio, spiky hair e kilt, un incidente stradale tra gli Oasis e i Sex Pistols in chiave gender fluid.

Ai fan di lunga data lo shift è sembrato forse troppo drastico, ma, ripensando ai trascorsi della band, è facile scoprire come il seme del cambiamento sia sempre stato in agguato, quasi quanto la tendenza a romanticizzare tutto, anche la fine del mondo. In un thread su Reddit, compare un video di un discorso dalla band per la promozione di Dogrel, in cui Chatten dichiarava già 5 anni fa il suo amore per una poesia di Arthur Rimbaud intitolata proprio “Romance”(«mi fa lo stesso effetto dei primi testi di [Bob] Dylan»). Ci vuole un vero romantico per costruire un mondo, per parlare di realtà tramite metafore e personaggi fittizi, costruendo un universo fantastico, in cui tuttavia l’inquietudine è tangibile. E per reinventarsi bisogna a volte anche contraddirsi.

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