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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Dopo la Fomo arriva la Fobo, la “fear of better options”

25 Novembre 2019

La situazione di disagio è più o meno questa: è sabato sera, e dalle stories di Instagram ti accorgi che tutti i tuoi amici hanno deciso di incontrarsi, dimenticandosi di avvertirti; tuo fratello ha appena postato una foto mentre è a Glasgow con alcuni suoi compagni di facoltà, e su Facebook ti è arrivato l’invito per un evento a cui sai di non poter partecipare. Ma se in origine era la Fomo, acronimo di “Fear of missing out”, ovvero la paura di “non vivere al meglio” e di essere tagliati fuori, ora è arrivata anche la Fobo, “Fear of better options”, e cioè la “paura di rinunciare alle opzioni migliori”, a complicarci le vite.

Stando a quanto riporta il Guardian, infatti, si tratta di un fenomeno sociale il cui nome è stato coniato da Patrick McGinnis (l’autore americano che ha inventato anche il termine Fomo), che può verificarsi in presenza di qualsiasi tipo di decisione: scegliere quale film o serie tv iniziare nelle tante possibilità dello streaming; decidere di cucinare un alimento invece di un altro. «Una persona affetta da questa paralisi di analisi, si sente sopraffatta dalle più diverse possibilità», spiega McGinnis. «Non si tratta però di fobie nuove, poiché sono sentimenti biologicamente presenti in ognuno di noi. Io la chiamo la “biologia di volere sempre il meglio”», continua.

Il fatto è che l’evoluzione rapida di Internet ha accelerato Fomo e Fobo in un comportamento sociale comune, perché «attraverso i social veniamo a conoscenza della vita degli altri, convincendoci che possa essere migliore della nostra. Nel caso della Fobo invece, basti pensare all’e-commerce. Cercate delle semplici stringhe per le scarpe? Dovrete scegliere tra 30 tipi diversi». Per questo può essere indicata quale “afflizione di benessere”, «una specie di fobia dei “privilegiati”. Di tutti quelli che hanno la possibilità di passare al vaglio infinite opzioni». Ricordatevi, però, che esiste anche la Jomo, “Joy of missing out”, ovvero il sacrosanto piacere di fregarsene di quanto detto finora.

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