Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
Si è scoperto che il Fedora Man, l’elegantissimo uomo fotografato il giorno della rapina al Louvre, è un 15enne che si veste sempre elegantissimo
Non un giornalista né un detective né un cosplayer né un buontempone: Elias Garzon Delvaux è solo un ragazzo a cui piace vestire elegante e visitare musei.
Dopo giorni di mistero, si è scoperto chi è il giovane vestito come un’investigatore privato d’altri tempi che cammina accanto alla polizia davanti al Louvre poco dopo il furto dei gioielli di cui stiamo parlando tutti da settimane. Il misterioso personaggio è stato immortalato in una foto divenuta virale proprio per il suo peculiare outfit. Non si tratta di un giornalista né di un detective né di un cosplayer né di un buontempone che ha approfittato della situazione per fare uno scherzo, bensì di un giovanissimo studente francese a cui piace vestirsi in quella maniera, tutti i giorni, in qualsiasi circostanza.
Pedro Elias Garzon Delvaux ha infatti appena 15 anni e abita a Rambouillet, come ricostruito dal Guardian. Garzon Delvaux ha raccontato che quel giorno stava visitando il museo con la sua famiglia e si è trovato casualmente a passare davanti all’ingresso da dove sono entrati i ladri, ancora ignaro di quanto successo. Curioso anche il motivo dietro al suo look ispirato agli anni ’40 – fedora, completo, gilet, cravatta – che tanto ha stimolato l’immaginazione di internet. Garzon Delvaux era vestito così perché è un appassionato di moda vintage e di estetica “noir”. Il ragazzo ha rivelato di ispirarsi ai vecchi film polizieschi e al look dei giornalisti e investigatori dello scorso secolo. Nel suo armadio, ha aggiunto la madre, ci sono più gilet, camicie e cappelli che felpe o sneaker. Quel giorno indossava il fedora per proteggersi dalla pioggerellina «dato che un cappello elegante è sempre meglio di un cappuccio».
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.