Bulletin ↓
02:57 domenica 8 giugno 2025
Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.
È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.
Il dissing tra Elon Musk e Donald Trump è degenerato Come ampiamente previsto, i due hanno rotto, ma non si pensava sarebbero arrivati fino a questo punto.
Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.
Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.
Il designer delle T-shirt più amate dalle celebrity è un bambino di 11 anni Si chiama Dylan e tra i suoi clienti può già vantare Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Pharrell, Jamie Lee Curtis e Pierpaolo Piccioli.
Uno dei massimi esperti di Caravaggio del mondo dice di aver finalmente trovato il suo primo dipinto Secondo Gianni Papi, "Ragazzo che monda un frutto" è l'opera prima dell'artista: ci sarebbe un dettaglio che lo conferma oltre ogni ragionevole dubbio.

Aggiustare Facebook? No, meglio inventare nuovi social network

06 Aprile 2018

Aggiustare Facebook, insomma renderla più rispettosa della privacy, a questo punto è impossibile, meglio creare nuovi social network: questa è la proposta di Tim Wu, esperto legale che insegna alla Columbia ed editorialista del New York Times, nella sua ultima column. Wu, ovviamente, parte dal caso di Cambridge Analytica, sostenendo che si tratta solo dell’ennesimo episodio di un trend e che il problema sta proprio nel modello Facebook: «Non stiamo parlando di un po’ di errori qua e là. I problemi sono centrali e strutturali, conseguenze dirette del modello di business. Dal giorno stesso in cui ha cercato profitti, Facebook ha messo la crescita davanti ad ogni altro obiettivo, massimizzando la raccolta dei dati e dell’attenzione».

Facebook è senza speranza di redenzione, però, ammette Wu, dei social network non possiamo fare a meno. Dunque occorre trovare un successore. La priorità, scrive, è che non sia un “data-hoarder”, un’altra creatura il cui obiettivo principale è raccogliere in massa i dati dei suoi utenti, il che significa che vanno scartati Google Plus e affini: «Se abbiamo imparato qualcosa nell’ultimo decennio, è che i modelli basati sulla pubblicità e raccolta dati sono incompatibili con un social network di cui ci si possa fidare. I conflitti sono enormi, e la pressione ad accumulare dati e promettere di tutto agli inserzionisti è irresistibile persino per chi ha buone intenzioni».

Facebook headquarter

Allora come costruire un social network con obiettivi diversi? Wu propone due modelli. Il primo è un social network a pagamento, in cui gli utenti paghino una piccola cifra, magari 90 centesimi al mese: in un’era dove sempre più cose sono gratis, scrive, può sembrare un’idea bizzarra, però un social network a pagamento sarebbe un incentivo per rispettare la privacy degli utenti. Wu non lo cita, ma il suo ragionamento rimanda al famoso adagio per cui, quando non paghi, la merce in vendita sei tu. Un altro possibile modello, prosegue, potrebbe essere un social network gestito da un’associazione senza scopo di lucro, come già succede con Wikipedia. L’intero editoriale può essere letto qui.

Foto Getty
Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.