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21:13 venerdì 5 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Tutte le cose più interessanti delle nomination agli Emmy 2020

29 Luglio 2020

Watchmen, Succession e Schitt’s Creek. Sono questi i titoli finora più quotati per la vittoria come miglior serie televisiva agli Emmy 2020, la 72esima edizione della cerimonia che si terrà il 20 settembre in diretta sull’emittente ABC (trovate la lista completa qui). Come segnala il New York Times, l’incetta di nomination l’ha fatta, senza troppe sorprese, la piattaforma Netflix, che per la prima volta batte il record di Hbo, ma quest’ultima può gioire di un altro record: quello di Watchmen, che ha ottenuto ben 26 nomination, il massimo per qualsiasi show candidato per l’edizione 2020. In gara anche Apple Tv e Disney+, con le loro prime menzioni rispettivamente per le serie Morning Show e Mandalorian.

La categoria più «accattivante», spiega sempre il Nyt, si conferma anche quest’anno quella delle “Miglior miniserie”, in cui figurano Little Fires Everywhere, Mrs America (per cui Cate Blanchett è candidata anche come miglior attrice protagonista), Unbelievable, Unorthodox e Watchmen, «proprio i titoli che quest’anno sono piaciuti di più», scrive il Nyt. Come sottolinea l’Hollywood Reporter, poi, in questa nuova edizione gli attori neri hanno ottenuto il numero più alto di candidature mai ricevuto, considerando che delle 102 nomination, ne hanno avute 35, tra cui Regina King per Watchmen e Kerry Washington per Little Fires Everywhere. Così anche Zendaya, che ieri si è guadagnata la sua prima meritatissima nomination per Euphoria, nella stessa categoria insieme a volti storici della tv americana, ovvero Jennifer Aniston (The Morning Show), Olivia Colman (The Crown), Jodie Comer (Killing Eve), Laura Linney (Ozark) and Sandra Oh (Killing Eve).

Interessanti, dice Dazed & Confused, le nomination ottenute da Normal People, adattamento del romanzo di Sally Rooney che è stata candidata per la miglior sceneggiatura, insieme al protagonista maschile, Paul Mescal, come migliore attore, Lenny Abrahamson per la regia, e Louise Kiely per il miglior casting. Intanto non è ancora chiaro con quale modalità avverrà la cerimonia, «anche se di sicuro farla in presenza potrebbe essere un ottimo segnale positivo vista la condizione in cui versa anche il mondo del cinema», ha concluso il Nyt.

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