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20:28 venerdì 7 novembre 2025
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Stranger Things sta per finire ma ricomincerà subito, visto che Netflix ha già pronto lo spin-off animato S’intitola Tales From ’85 ed espande la storia ufficiale tra la seconda e la terza stagione, riprendendone i personaggi in versione animata.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk  Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.
Nel primo trailer de La Grazia di Paolo Sorrentino si capisce perché Toni Servillo con questa interpretazione ha vinto la Coppa Volpi a Venezia Arriverà nella sale cinematografiche italiane il 15 gennaio 2026, dopo aver raccolto il plauso della critica alla Mostra del cinema di Venezia.
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.

Ci sono molestie anche nel mondo editoriale, dice la scrittrice Emma Cline

19 Ottobre 2017

Le ragazze è un bellissimo libro di cui si è parlato molto l’anno scorso (ne avevamo scritto anche noi). Il bestseller rielabora la famosa vicenda della strage di Cielo Drive, messa in atto dalla setta di Charles Manson, da un punto di vista particolare: a narrare la storia è una ragazza che, invaghendosi di un’affascinante adepta, si trova ad avere a che fare con una realtà completamente diversa da quella infantile nella quale fino a quel momento era immersa. Un romanzo di formazione, scritto egregiamente, che si sofferma con grande precisione sulle tensioni e le difficoltà che accompagnano la trasformazione da bambina in adulta che ogni donna, a un certo punto della vita, si trova costretta ad affrontare. I personaggi maschili, primo tra tutti quello che nella storia prende il posto di Manson, sono mostri minacciosi e tremendi. Il percorso di sviluppo, crescita e consapevolezza femminile è descritto come un viaggio crudele, difficile e faticoso, praticamente impossibile da assaporare o vivere positivamente. L’autrice del libro, Emma Cline, è una giovane, bravissima scrittrice californiana, completamente assente dai social network, apparentemente a suo agio nelle interviste, ammaliante nelle foto apparse su Vogue.

A seguito della valanga causata dal caso Weinsten, le celebrità (ma non solo: sui social negli ultimi giorni è diventato virale #metoo, il thread che invita le ragazze e le donne di tutto il mondo condividere la loro esperienza in tema di sexual harassment) stanno trovando il coraggio di confessare e accusare. Sul New York Magazine Emma Cline si unisce al coro, raccontando le molestie subite dai colleghi dell’ambiente letterario (compreso lo scrittore che coglie l’occasione di una foto di gruppo per toccarle il culo) ma anche un episodio di violenza messo in atto dal suo fidanzato di 36 anni, quando lei ne aveva 22. E tutti i motivi che l’hanno spinta a non denunciarlo e per cui tutti le hanno consigliato di non parlare: non le avrebbero creduto perché era una ragazzina che frequentava uomini più grandi, perché era bella, perché le piaceva flirtare e guardare i porno e scrivere di sesso, ecc. Sarà perché Cline è un’ottima scrittrice, sarà che quello che racconta riporta inevitabilmente ai temi e ai tormenti che con tanta arte e sensibilità ha sviscerato nel libro, fatto sta che la sua testimonianza sembra avere il potere di riassumere e condensare tutte quelle, e sono davvero tante, che abbiamo letto finora.

Nell’immagine Emma Cline in un giardino di Brooklyn, 3 giugno 2016 (Sunny Shokrae)
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