Musk, Bezos, Zuckerberg, Altman, Cook, Pichai: con il ritorno di Trump, i tech bro hanno svoltato a destra e deciso di prendersi il mondo.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk
Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.
Duranrte l’assemblea annuale tenutasi a Austin, il 75 per cento degli azionisti di Tesla ha approvato un compenso da record per il Ceo Elon Musk: un bilione di dollari, mille miliardi. Una somma così grande che è persino difficile da immaginare, dato che supera il prodotto interno lordo di Paesi come Irlanda, Svezia, Argentina. Si tratta di un compenso da record dato a quello che è già l’uomo più ricco del mondo. Se riuscirà a incassare questo assegno, diventerà il primo trillionaire, il primo bilionario della storia.
L’obiettivo che Musk deve centrare per ottenere questo compenso però non è semplice: la condizione prevista è che il valore di mercato di Tesla passi da uno a oltre otto trilioni di dollari entro dieci anni, producendo milioni di automobili a guida autonoma e modelli di robot umanoidi Optimus, «la più grande invenzione dell’umanità» secondo Musk. Il Guardian sottolinea come a stupire molti commentatori sia stata anche l’atmosfera in cui si è consumato lo strappo tra chi voleva elargire l’assurda somma e chi era contrario. Alla vittoria dei fedelissimi di Musk sono esplosi cori da stadio con tanto di «Elon! Elon!» urlati nel bel mezzo della riunione.
Per quanti hanno votato contro, la decisione degli azionisti è l’ennesimo motivo di preoccupazione degli ultimi mesi, periodo in cui l’azienda ha mandato già parecchi segnali di difficoltà, tra un sensibile calo delle vendite, soprattutto in Europa, e una crisi reputazionale causata dall’attività politica di Musk nell’amministrazione Trump, come riporta The Irish Times.
Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.