Hype ↓
11:17 martedì 25 novembre 2025
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vende il premio.
Un anziano di New York ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva di venire a fumare una sigaretta al parco con lui e si sono presentati in 1500 Lo smoke party improvvisato è stato lanciato dall’attore Bob Terry, che aveva anche promesso di offrire una sigaretta a chiunque si fosse presentato.
Sul canale YouTube di Friends sono stati pubblicati otto episodi mai visti prima dello spin off dedicato a Joey A vent’anni dalla cancellazione, la sitcom è stata pubblicata tutta quanta su YouTube, compresi gli episodi mai andati in onda.
È morto Udo Kier, uno dei volti più affascinanti e inquietanti del cinema europeo Attore di culto del cinema horror, Kier ha lavorato con tutti i grandi maestri europei, da Fassbinder a Von Trier, da Herzog ad Argento.
Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.

Molti occhi sono puntati sull’Italia

E questa volta è peggio del solito.

23 Maggio 2019

Sono elezioni strane, queste, cariche di ansia, che poi è un misto tra la paura e l’incertezza, e accompagnate da una sensazione più inusuale, almeno per noi abitanti della penisola: la consapevolezza che a questo giro tutti gli occhi sono puntati sull’Italia. E questa volta non stiamo parlando delle solite cose che valgono all’Italia i titoli sui giornali esteri: non c’è soltanto la crisi del debito, che pure continua a essere un problema pressante, e nessuno si fila più le boutade di Berlusconi (come sembrano lontani gli anni in cui la nostra principale fonte d’imbarazzo era una battutaccia di Silvio su Obama!). Questa volta il voto italiano ha il sapore di un test per tutta l’Europa e avrà una serie di conseguenze, simboliche e pratiche, che tengono in molti col fiato sospeso.

La questione principale è, ovviamente, Matteo Salvini. Che non è tanto un indicatore di quanto andrà lontana la cosiddetta ondata sovranista, anche perché, per fortuna, resta tutto da dimostrare che sia veramente un’ondata. Piuttosto, è una cartina di tornasole sulla fattibilità del progetto neo-identitario: in altre parole, se Salvini uscirà rafforzato da queste elezioni e se l’Opa della Lega sull’Italia andrà avanti, questo non significa necessariamente che i vari Marine Le Pen e Geert Wilders andranno al governo; ma significa che i vari Marine Le Pen e Geert Wilders continueranno a fare politica sapendo che al governo ci possono andare e che, se ci arrivano, potranno fare quello che vogliono, o quasi, come ha fatto il Ministro dell’interno italiano.

Prima di fasciarsi la testa, vale la pena di ricordare che, stando alle informazioni di cui siamo in possesso, non è affatto detto che Salvini esca rafforzato da queste elezioni. Anche perché, dato il clima di enormi aspettative, molto dipenderà dalla percezione. Alle ultime elezioni, quelle parlamentari, la Lega ha preso il 17 per cento dei voti: un record, per un ex partitino regolare, però molti meno del M5S, con il 32, e anche rispetto al Pd, che ha preso il 18 alla Camera e il 19 al Senato. Rispetto a quel 17 per cento, è fuor di dubbio che ci sarà un salto in avanti. Però è anche possibile, e anzi probabile, che quel salto in avanti sia minore di quanto non ci si sia aspettati a un certo punto: nel suo momento di massima popolarità la Lega ha raggiunto, nei sondaggi, un consenso del 37 per cento, ma nelle ultime settimane è in calo e stando agli ultimi disponibili (non se ne possono diffondere di nuovi, a ridosso delle elezioni) starebbe intorno al trenta. Ora, i sondaggi valgono quel che valgono e potrebbe succedere di tutto. Però, come ha spiegato per esempio Lorenzo Pregliasco, è ipotizzabile che se Salvini scendesse sotto il 27 questo sarebbe interpretato come una sconfitta, o una quasi-sconfitta, nonostante il +10 per cento; mentre se superasse il 35 sarebbe una “vittoria” (in tutto questo, alle alle europee del 2014 il PD di Renzi ottenne il 40, e vale la pena di ricordarlo, per capire da un lato quanto volatili sono gli umori e dall’altro contestualizzare la portata di un eventuale successo leghista).

Perché è così importante il risultato che otterrà Salvini? Lo stanno spiegando vari analisti sulla stampa internazionale. Come Ishaan Tharoor sul Washington Post in una delle recenti edizioni del “Worldviews”, la column e newsletter quotidiana che il giornalista dedica agli approfondimenti esteri: «Salvini potrebbe trasformare in realtà l’incubo per l’establishment europeo» perché «si è posizionato come il portabandiera dell’estrema destra europea e mira a formare un blocco esteso di estrema destra che potrebbe sovvertire completamente i processi parlamentari dell’Ue». Oppure Daniele Albertazzi, docente di politica europea all’Università di Birmingham, nel Regno Unito, un articolo per The Conversation, il sito di divulgazione accademica: «Il fatto che Marine Le Pen dalla Francia, Geert Wilders dai Paesi Bassi, il belga Vlaams Belang, il Partito del popolo danese e altri abbiano accettato di aderire alla manifestazione di Milano suggerisce che Salvini è ora riconosciuto come un leader di successo ben oltre I confini dell’Italia». Un concetto spiegato ancora meglio da Mark Townsend sul Guardian, quando scrive, citando preoccupato il leader di estrema destra Tommy Robinson: «Salvini ha dimostrato che l’agenda dell’estrema destra è raggiungibile».

A rendere ancora più determinanti, da un punto di vista europeo, queste elezioni c’è anche la questione del debito, che da un punto di vista mediatico sembra passata quasi in secondo piano, ma in realtà resta centralissima. Come spiega Jan Strupczewski in un’analisi per Reuters, «la resa dei conti arriverà il 5 giugno», cioè subito dopo le elezioni europee, quando la Commissione pubblicherà «un rapporto sulla finanza pubblica italiana che potrebbe concludersi con un invito a iniziare con le procedure disciplinari». Si sta avvicinando, prosegue Strupczewski, il momento in cui le istituzioni europee dovranno decidere come comportarsi con l’Italia, se imbroccare la linea dura o invece tentare un dialogo. Molto dipenderà, scrive sempre Reuters, dall’eredità che Jean-Claude Juncker vorrà lasciare, visto che anche i vertici della Commissione saranno cambiati. Molto però dipenderà anche, aggiungeremmo noi, dal clima che si creerà dopo queste elezioni, da quanto minacciata si sentirà l’Europa e da che strada sceglierà per affrontare questa paura: cercando di dare una lezione a chi rivendica di non rispettare le regole? Oppure piegandosi al fatto che chi rivendica di non rispettare le regole può davvero farlo?

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.