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In Egitto è stato scoperto un sito archeologico di 3 mila anni fa

Potrebbe essere la più grande città antica mai trovata in Egitto nonché la più importante scoperta dal dissoterramento della tomba di Tutankhamon, eppure è rimasta sepolta sotto la sabbia per millenni. La chiamano “la città d’oro perduta”, nonostante sia conosciuta come Aton (o Aten). Si trova accanto a Luxor, sede della Valle dei Re. È così che è stato annunciato il risultato incredibile della missione curata dal famoso egittologo Zahi Hawass, che insieme al suo team ha ritrovato l’antichissima città, vecchia di oltre 3 mila anni e risalente al regno di Amenhotep III, IX sovrano della XVIII dinastia che regnò dal 1391 al 1353 a.C. circa.

Durante il ritrovamento del sito, sono stati riportati alla luce oggetti preziosi di gioielleria come anelli, vasi di ceramica colorata, amuleti a forma di scarabeo e mattoni recanti i sigilli di Amenhotep III. «Molte missioni straniere hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata, tanto che pensavano fosse andata perduta per sempre», ha dichiarato l’archeologo. E invece, «in poche settimane, e con grande sorpresa della squadra, alcune formazioni di mattoni di fango hanno iniziato ad apparire qua e là, in tutte le direzioni», si legge nel suo comunicato, scrive il Guardian. La città sarebbe ancora in buone condizioni, con le mura quasi complete e con stanze ancora pressoché intatte e piene di strumenti e oggetti della vita quotidiana. Dopo sette mesi di scavi, sono stati scoperti diversi quartieri, tra cui un panificio completo di forni e vasellame, oltre a distretti amministrativi e residenziali, in ottimo stato di conservazione.

Sulla storia di Amenhotep III, faraone che governò la città, gli esperti hanno raccontato che avrebbe governato per quasi quattro decenni, dando vita a un regno noto per la sua opulenza e la grandiosità dei suoi monumenti, tra cui i Colossi di Memnon, due enormi statue di pietra vicino a Luxor che rappresentano lui e sua moglie. Ma la missione non è ancora conclusa. Ciò che il team prevede di fare nei prossimi giorni (come ogni film d’avventura ambientato in Egitto ci ha insegnato), è infatti cercare e dissotterrare tombe «sicuramente ancora piene di tesori».