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Due storie di violenza che non lo erano

Le incredibili similitudini tra il caso di Alice Sebold e quello di Edouard Louis: entrambi gli uomini accusati di stupro nei loro libri si sono rivelati innocenti.

di Studio
10 Febbraio 2022

Gli errori commessi cercando di districare i nodi che prendono forma quando verità e finzione si mescolano sono la dimostrazione che la realtà è molto più strana e crudele della fantasia: il caso dell’uomo accusato per lo stupro dello scrittore Edouard Louis, appena dichiarato innocente, è molto simile a quello dell’uomo accusato per lo stupro della scrittrice Alice Sebold, dichiarato innocente qualche mese fa. In entrambi i casi si parte da un libro: Lucky di Alice Sebold e Storia della violenza di Edouard Louis. Entrambi i romanzi ruotano intorno al racconto di uno stupro realmente subito dagli autori.

Nel 1981 Alice Sebold, appena diciottenne, viene violentata in un parco di New York. Nel suo libro parla dello stupro e del processo allo stupratore. Viene arrestato Anthony Broadwater, afroamericano di 21 anni che ha appena lasciato i marine per tornare a vivere con il padre malato di cancro. Il ragazzo trascorre in carcere 16 anni, dal 1982 al 1998. Quando esce è un uomo di 37 anni.

Nel caso di Edouard Louis, violentato la vigilia di Natale del 2012 a casa sua, viene accusato un ragazzo algerino di 27 anni: Riadh B. detto Reda. Ma il dettaglio che rende questi due casi molto somiglianti ancora più spaventosamente simili è che ora, a distanza di qualche mese l’uno dall’altro (novembre 2021 per Sebold, febbraio 2022 per Edouard Louis) si scopre che entrambi gli uomini accusati di stupro, cioè Anthony Broadwater e Riadh B. detto Reda, erano innocenti.

Il 24 ottobre 2020 Le Monde raccontò il processo avvenuto il giorno prima per decretare la colpevolezza di Riadh B., ricostruendo la vicenda. Louis aveva 21 anni ed era appena stato ammesso alla Normale (due anni dopo sarebbe diventato famoso grazie al bestseller En Finir Avec Eddy Bellegueule). Reda abborda Edouard Louis dopo le 3 del mattino nei pressi di Place de la République a Parigi. Louis lo invita a salire a casa sua. Bevono vodka e fanno sesso più volte. Nella denuncia depositata all’indomani dei fatti, il 25 dicembre 2012, Edouard Louis menziona «rapporti consensuali e protetti». Uscendo dalla doccia, però, nota l’assenza del suo tablet e del suo laptop. A quel punto Reda lo aggredisce violentemente: prima prova a strangolarlo con una fionda, poi lo minaccia con una pistola. Infine lo mette a pancia in giù e lo penetra con la forza, senza preservativo. Al termine di questo rapporto Reda scappa, Louis va al pronto soccorso per sottoporsi a una triplice terapia preventiva, al fine di evitare il rischio di contrarre L’Hiv. I suoi amici lo incoraggiano a sporgere denuncia, nonostante la sua riluttanza.

Nell’appartamento di Edouard Louis, la polizia recupera il Dna del sospetto da un bicchiere. Riadh B. viene arrestato solo 5 anni dopo, nel gennaio 2016: gli viene prelevato il Dna per un caso di traffico di droga, viene incriminato e messo in custodia cautelare: verrà rilasciato undici mesi dopo, in contemporanea con l’uscita in libreria di Une histoire de la violence. Come ricorda Le Monde, il romanzo è onnipresente nel processo. Nella sua arringa, l’avvocato di Louis, Pierrat, ricorda le parole del suo cliente durante la promozione del suo libro: «La mia ossessione era scrivere la verità». «Non giudichiamo un libro, giudichiamo i fatti», dice invece la pm nell’apertura della sua arringa, invitando alla ricerca della “verità giudiziaria” e non di quella  “letteraria”. Per l’avvocato di Riadh B., Marie Dosé, il libro ha compromesso la regolarità del processo. «Non possiamo far finta che questo libro non esista», denuncia l’avvocato, secondo il quale questo romanzo «priverebbe l’imputato del suo diritto alla presuzione d’innocenza».

Nel caso di Sebold la verità è venuta a galla grazie all’iniziativa di Tim Mucciante, un produttore cinematografico che stava lavorando a un adattamento di Lucky (ne avevamo parlato qui). La parte del libro dedicata all’incriminazione di Broadwater aveva portato il produttore a sospettare che durante le indagini fossero state commesse delle irregolarità. Grazie alla riapertura delle indagini Broadwater è stato scagionato da un giudice dello stato di New York nel novembre 2021. Alice Sebold si è scusata pubblicamente: «Sono felice per il fatto che Broadwater sia stato finalmente scagionato, ma ciò non toglie che quarant’anni fa sia diventato l’ennesimo giovane americano nero trattato ingiustamente dal nostro sistema giudiziario imperfetto. Mi dispiacerà per sempre per ciò che gli è stato fatto».

Ora anche Riadh B., ormai 35enne, è stato dichiarato innocente per mancanza di prove. A differenza di Alice Sebold, Edouard Louis non si è scusato con lui, ma ha scritto una lettera in cui si lamenta: «Mi viene in mente una cosa che diceva Primo Levi» ha commentato, paragonando il suo trauma a quello dei sopravvissuti alla Shoah.

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