Cose che succedono | Cronaca

L’uomo condannato per lo stupro di Alice Sebold è stato scagionato grazie al film tratto da un libro di Alice Sebold

Quarant’anni fa la scrittrice Alice Sebold (conosciuta soprattutto per il romanzo Amabili resti) accusò un uomo di averla violentata. La scrittrice rivelò, nel 1982, di essere stata stuprata durante il suo primo anno di università, vicino al campus della Siracuse University. Del suo stupro aveva poi riconosciuto come colpevole Anthony Broadwater, condannato a un massimo di 25 anni in galera (è uscito dal carcere nel 1999, dopo 16 anni). Lunedì, quella sentenza è stata rovesciata e Broadwater scagionato: il processo del 1982 non può più essere considerato un giusto processo a causa delle «gravi mancanze» riscontrate negli anni successivi alla condanna e a una ormai sufficiente certezza che «in prigione ci è finito l’uomo sbagliato».

La cosa incredibile è che a mettere in dubbio la fondatezza dell’accusa rivolta a Broadwater ormai quarant’anni fa è stato il produttore esecutivo Tim Mucciante, che stava lavorando all’adattamento cinematografico del primo libro di Sebold, Lucky (l’oggetto di quel romanzo era proprio lo stupro di cui Sebold era stata vittima). Mucciante ha cominciato a nutrire dubbi sulla colpevolezza di Broadwater dopo aver letto una prima versione della sceneggiatura del film. Date le importanti differenze con il romanzo, il produttore a un certo punto ha deciso di assumere un investigatore privato e un avvocato per ricontrollare tutti gli atti del processo che aveva portato alla condanna di Broadwater. Da questa nuova analisi del caso sono venuti fuori diversi problemi: inizialmente Sebold avrebbe addirittura identificato un altro uomo come il colpevole del crimine, una persona diversa da Broadwater. La scrittrice poi cambiò idea e disse che la confusione iniziale era dovuta al fatto che Broadwater e l’altro uomo erano «quasi identici». Questa “confusione” di Sebold non fu mai neanche discussa durante il processo.

Nell’udienza che ha restituito a Broadwater la sua innocenza, il Procuratore Distrettuale William Fitzpatrick ha detto che «Non infangherò questa decisione di liberarla aggiungendoci le mie scuse. Non è sufficiente. Tutto questo non doveva succedere».