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Ci sarà un reboot di Easy Rider

Easy rider è uno di quei classici della storia del cinema che – come vi avevamo raccontato qui – ha ancora oggi qualcosa da raccontare. Il film del 1969 non solo ha contribuito a lanciare Jack Nicholson (che all’epoca aveva circa 32 anni), ma ha anche raccontato il Sessantotto americano e la controcultura giovanile come non era mai stato fatto prima e come non è più stato fatto dopo. Almeno, fino ad adesso, perché adesso un gruppo di produttori ha acquistato da Columbia Pictures i diritti per una nuova trasposizione della storia e, come racconta Variety, ha intenzione di realizzare un reboot di Easy Rider, un nuovo capitolo per «aggiornarlo ai tempi moderni ma con lo stesso spirito di una volta». Sono già alla ricerca del regista giusto al quale affidare l’impresa.

A quanto pare, il nuovo lungometraggio avrà un qualche tipo di legame con il precedente del 1969, una connessione simile a quella che lega i film della saga di Creed a quelli dell’epopea di Rocky. Maurice Fadida, uno dei produttori che hanno acquistato i diritti di Easy Rider, ha detto a Variety: «Il nostro obiettivo è tornare alla controcultura e alla libertà, le eredità che ci ha lasciato il film originale, e dare ai giovani di oggi un’opera che racconti con attenzione le sfide che loro stanno affrontando adesso». Secondo Fadida, il punto del nuovo Easy Rider sarà lo stesso del vecchio: far capire che quello che alle vecchie generazioni di oggi sembra folle, un giorno diventerà la norma, e questa norma saranno i ragazzi e le ragazze a stabilirla. Spiega Fadida che questo è quello che è successo «con il cambiamento culturale della fine degli anni Sessanta. Noi speriamo di poter contribuire a questo cambiamento».

Easy Rider è stato un enorme successo, un film adorato dal pubblico e apprezzatissimo dai critici, tant’è che fu anche candidato a due Oscar (quello per la miglior sceneggiatura e quello per il miglior attore non protagonista a Jack Nicholson). Proprio per questo, Sam Barsanti di The AV Club si è mostrato tutt’altro che entusiasta all’idea di questo reboot, definito una «idea orrenda». «Che cosa c’entra con la libertà nel 2022 un film su dei motociclisti che diventano ricchi grazie allo narcotraffico e poi se ne vanno in giro per il Paese? E come si fa a fare un film così nel 2022, senza mostrare dei motociclisti trumpiani e no-vax che rompono le scatole alla gente perché indossano le mascherine contro il Covid? Sentite, lungi da me dire agli altri cosa devono fare con i loro soldi, ma forse fare qualcos’altro? Forse fare un altro film?».